Igiene personale, dieta alimentare, pulizia e gestione degli ambienti di casa: ecco alcune buone abitudini che riducono i rischi di contrarre allergie primaverili.
Ci siamo: è tornata la primavera, in tutto il suo splendore e trionfo di nuove fioriture e gemmazioni vegetali, con le ore di luce aumentate nel corso della giornata, un clima più mite e la promessa della stagione calda in arrivo. E con la primavera, per molte italiane ed italiani torna anche la cosiddetta “stagione degli starnuti”: il 25% circa degli adulti ed addirittura il 30% degli adolescenti, infatti, soffre di allergie, causate in particolare dalla ricomparsa dei pollini.
Ma non solo: negli ultimi decenni anche l’inquinamento atmosferico ha contribuito ad aggravare la situazione allergenica, insieme alla crescente emergenza climatica ed alla siccità (nonostante le piogge copiose ed abbondanti che hanno interessato la penisola italiana nelle scorse settimane). In un quarto di secolo circa, infatti, la quantità di polline nell’aria è aumentata del 21% e la stagione delle allergie si è allungata di circa un mese.
Cosa possono fare, quindi, quante e quanti tra noi soffrono di disturbi primaverili di tipo allergenico? Il ricorso ai farmaci è usanza comune e diffusa, ma non è l’unica possibilità a nostra disposizione: anche adottare specifiche abitudini riguardo alla nostra igiene personale, alla dieta alimentare, nonché alla pulizia ed alla gestione degli ambienti di casa possono risultare rimedi assai efficaci nel contrasto alle allergie di primavera. Scopriamone alcuni.
Contrastare l’allergia al polline: i rimedi efficaci
Quando pollini provenienti da fiori, piante, alberi, erba e funghi vengono a contatto con le mucose di individui soggetti a disturbi allergenici, ecco che emergono i primi sintomi, come – per citarne soltanto alcuni – un’abbondante lacrimazione degli occhi, pruriti diffusi (in particolare al naso ed agli occhi), starnuti ricorrenti, sonno irregolare e difficoltoso e senso di oppressione al torace.
Su consiglio del proprio medico, è possibile effettuare specifici esami per verificare di essere effettivamente soggetti a questo tipo di disturbi, chiamati “pick test”: consistono nell’inoculazione di piccole quantità di allergeni sulla pelle, solitamente sulla cute dell’avambraccio che, in caso di reazione entro i 15-20 minuti, dimostrano l’effettiva sensibilità acuta a quel determinato allergene.
Come mitigarne, dunque, i sintomi? Ebbene, la dieta può giocare un ruolo fondamentale: il 25% dei casi di allergia ai pollini coincide, infatti, con intolleranza agli alimenti vegetali. È essenziale comprendere a cosa siamo allergici per escludere, ad esempio, le betullacee, le composite o le graminacee dalle nostre tavole.
In termini di igiene personale, invece, un rimedio poco applicato consiste in una maggiore assiduità nel lavarsi i capelli, soprattutto quando particolarmente folti, che diventano un vero e proprio ricettacolo di pollini. Similmente, riporre i tappeti in sgabuzzino per le stagioni calde può ridurne drasticamente la presenza in casa, così come una costante pulizia di divani, letti, coperte, asciugamani e materassi. Piccoli e semplici rimedi, ma che possono davvero fare la differenza.