Rischiano di compromettere l’intero ecosistema marino: i pesci alieni sono pericolosissimi. L’attenzione è massima e la paura non manca per le conseguenze provocate dal loro arrivo.
Dal Canale di Suez sono giunti nel Mediterraneo e adesso per gli esperti la paura è altissima. Si tratta di quattro specie aliene, alcune delle quali estremamente invasive e in grado di mettere a rischio gli altri esemplari che vivono nei mari.
Sono stati avvistati frequentemente e, proprio per questo motivo, la preoccupazione aumenta. Le specie in questione sono state argomento della campagna promossa dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) dal titolo “Attenti a quei 4“.
Dal Canale di Suez al Mediterraneo: quali sono i pesci alieni che preoccupano gli esperti
Il laboratorio del CNR ha segnalato la presenza di quattro specie aliene, ossia: pesce palla maculato, pesce scorpione, pesce coniglio scuro e pesce coniglio striato. Grazie alla campagna, la cittadinanza è stata invitata a riconoscere e segnalare gli avvistamenti.
Le quattro specie aliene sono invasive e hanno già creato numerosi problemi sulle coste vicino all’Italia (e non solo). Minacciano l’ecosistema del Mediterraneo a causa dei mari sempre più caldi che favoriscono, di conseguenza, il loro arrivo. Una delle più pericolose è quella del pesce palla maculato, conosciuto anche con il nome di Lagocephalus sceleratus.
Il suo consumo, infatti, è tossico (anche dopo la cottura) a causa di una letale neurotossina. Questo pesce ha denti possenti, che provocano morsi dolorosi, e può arrivare anche a 40 centimetri. Nessun problema, invece, per il pesce scorpione (Pterois miles): è possibile mangiarlo e farlo significa contribuire a supportare la biodiversità dei mari.
La campagna “Attenti a quei 4” è stata lanciata da ISPRA e da IRBIM (Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del CNR) e segnala, oltre a quelle già menzionate, due specie di pesce coniglio. Sia quello scuro (Siganus luridus) che quello striato (Siganus rivulatus) hanno colonizzato i mari e sono diventati entrambi pericolosi dopo il loro arrivo dal Canale di Suez.
È necessario, in caso di avvistamento, documentare tutto con video e foto della specie marina per poi segnalare l’accaduto ai tecnici ISPRA e CNR-Irbim. Sono due le modalità che si possono seguire: inviare un messaggio WhatsApp al numero +39 3204365210; oppure postare le immagini nel gruppo Facebook Oddfish e utilizzare l’hashtag #Attenti4.