Nelle scorse ore il vulcano Etna ha nuovamente eruttato creando disagi per la pioggia di cenere: esaurita la fontana di lava.
L’emergenza sembrerebbe già rientrata dopo che il vulcano aveva prodotto una colonna di fumo lunga otto chilometri dal livello del mare. La cenere si è dispersa verso sud-est. La pioggia nera è ricaduta su Catania, Nicolosi e Tremestieri Etneo. L’attività del vulcano ha prodotto anche un trabocco di lava dall’orlo occidentale del cratere Bocca Nuova. Al momento l’Ingv ha osservato una debole attività infrasonica al cratere di sud-est.
L’eruzione era cominciata due notti fa e l’attività si è evoluta in una spettacolare fontana di lava la forte attività stromboliana presente al cratere Voragine dell’Etna. Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico era aumentata. Le sorgenti del tremore permanevano nell’area del cratere Voragine a una quota di circa 3mila metri sul livello del mare. Un’intesa nube vulcanica era emersa per diversi chilometri di altezza dal cratere Voragine.
La Sac, società che gestisce l’aeroporto di Catania, aveva comunicato che, a causa dell’attività eruttiva dell’Etna e la contestuale emissione di cenere vulcanica in atmosfera, l’Unità di crisi aveva disposto la chiusura dei settori B2 e B3 e, quindi, la sospensione di tutti i voli in arrivo e in partenza. La Sa aveva fatto sapere che “le operazioni di bonifica per l’agibilità delle infrastrutture di volo sono state avviate sin dal primo accenno di conclusione”. L’aeroporto Fontanarossa è poi stato riaperto completamente nella serata di ieri.
La fontana di lava dell’Etna è poi gradualmente diminuita fino a esaurirsi
L’attuale attività del vulcano attivo più alto d’Europa è stata accompagnata da una forte energia e da boati, emessi dai crateri sommitali, che si sono uditi anche a Catania. La fontana di lava è poi gradualmente diminuita fino a esaurirsi. L’attività ha prodotto un piccolo trabocco lavico dall’orlo occidentale del cratere Bocca Nuova la cui lunghezza non è possibile per il momento stimare per la presenza di una copertura nuvolosa nella zona sommitale.
Le sorgenti del tremore sono state localizzate nell’area del cratere Voragine a una quota di circa 2.400 metri sul livello del mare. Contestualmente anche l’attività infrasonica ha subito un rapido decremento, sia nel numero degli eventi che nell’ampiezza. Attualmente si osserva una debole attività infrasonica al cratere di sud-est. La rete Gnss elaborata ad alta frequenza non ha mostrato variazioni significative all’interno della variabilità del dato.