Omicidio del carabinieri Mario Cerciello Rega: Natale Hjorth ai domiciliari a Fregene. La reazione della moglie.
La Corte d Appello di Roma ha concesso la misura cautelare degli arresti in casa a Gabriel Natale Hjorth, il giovane cittadino Usa condannato a 11 anni e 4 mesi per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.
Mercoledì passato la difesa del ragazzo ha chiesto la modifica della misura detentiva dal carcere ai domiciliari. Gabriel Natale Hjorth è recluso a Velletri dal 26 luglio 2019, dopo la morte del carabiniere di origini campane.
Il connazionale e coetaneo di Hjorth, Finnegan Lee Elder, è stato condannato in Appello a 15 anni e due mesi. Gabriel Natale Hjorth andrà ai domiciliari a casa della nonna a Fregene e la notizia ha lasciato di stucco la moglie di Cerciello Rega, Rosamaria. Lo sconcerto è tanto “dopo la decisione della seconda Corte d’Assise di Roma di accogliere la richiesta dei domiciliari per Gabriel Natale Hjorth”.
Rosamaria “pervasa dalla sfiducia”
Rosamaria non commenta mai, ma il suo avvocato Massimo Ferrandino dichiara che la sua cliente è “pervasa da un senso di sfiducia”. Il legale, che segue Rosa Maria Esilio fin dall’uccisione del marito Cerciello Rega, ha dichiarato: “Non conosciamo ancora le motivazioni che la corte ha preso per ridurre drasticamente le pene ai due americani e già uno dei due viene mandato ai domiciliari nella splendida cornice di Fregene. Mario Cerciello Rega, valorosissimo servitore di Stato, è morto sotto i colpi di undici coltellate, ma evidentemente non si era inteso che i fendenti non fossero terminati il 26 luglio di cinque anni fa. Viene piuttosto voglia di pensare che ci sia una Giustizia al contrario”.
La notizia dei domiciliari arriva a dodici giorni dalla decisione della Corte di Assiste di Appello di ridurre la condanna a Hjorth a 11 anni e 4 mesi. I giudici della II sezione hanno accolto l’istanza della difesa del giovane, stabilendo subito la scarcerazione dell’imputato e che andrà in custodia cautelare ai domiciliari a casa della nonna a Fregene, centro del litorale romano.
Hjorth dovrà indossare il braccialetto elettronico e per lui i magistrati hanno predisposto il divieto di comunicare con l’esterno. Mario Cerciello Rega ha perso la vita a causa di 11 coltellate che gli furono inferte da Hjorth e Finnegan Lee Elder.
Nel processo di primo grado i due americani sono stati condannati all’ergastolo. La pena fu rivista al ribasso nel secondo processo di Appello disposta dalla Cassazione. I giudici hanno fatto cadere le aggravanti, ammesso il rito abbreviato e questo ha portato a una diminuzione degli anni in carcere.
Elder è stato assolto per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. La notte tra il 26 e il 26 luglio di cinque anni fa, Cerciello tentò di recuperate uno zaino che i due ragazzi avevano sottratto al “facilitatore” dei pusher Sergio Brugiatelli, al quale si erano rivolti alla ricerca di cocaina.
Brugiatelli aveva chiamato i carabinieri dopo aver ricevuto una telefonata dai due cittadini Usa con la richiesta di riscatto per riavere indietro lo zaino. Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale, dopo una trattativa tra Brugiatelli ed Elder e Hjorth, andarono in borghese all’appuntamento. I due ragazzi li aggredirono. Elder aveva un coltello con sé e lo uso per colpire Cerciello che morì per choc emorragico.