Nessun “superamento del limite”: il giudice di Lucca ha archiviato la querela presentata di Paola Egonu nei confronti di Roberto Vannacci.
La decisione è stata presa dal gup Alessandro Dal Torrione, chiamato a decidere sulla denuncia presentata dalla pallavolista nei confronti del generale Vannacci. Oggetto della contesa alcune frasi contenute nel libro di Vannacci “Il mondo al contrario”.
“Non risulta emergere – ha chiarito il giudice – un superamento del limite della continenza che possa dirsi indicativo della volontà di offendere gratuitamente la reputazione della Egonu, nonché di denigrarla, di sminuire il valore, di portare un attacco indebito alla persona“. Nei confronti di Vannacci, difeso dall’avvocato Massimiliano Manzo, anche la Procura della Repubblica aveva chiesto l’archiviazione.
Vannacci, neoeletto europarlamentare per la Lega, ha affidato al suo legale una nota. “Il coraggio vince – ha scritto il generale – ed oggi anche la realtà riprende il suo posto scansando un po’ quella percezione che qualcuno vorrebbe prevaricasse il mondo reale che c’è ed esiste. La sinistra se ne faccia una ragione. Ero sereno e oggi sono estremamente soddisfatto per la sentenza”.
Secondo Vannacci “è stato riconosciuto, come sempre affermato, che non vi sia stata alcuna intenzione da parte mia di offendere gratuitamente la reputazione di Egonu, denigrarla o sminuirne il valore. Questo è un macigno importante a favore della sacrosanta libertà di opinione“. Alla pallavolista Paola Egonu ha augurato “un ottimo prosieguo di stagione e tante vittorie“.
L’avvocato di Egonu: “Decisione inaccettabile”
“Inaspettatamente archiviata, valuteremo altre azioni. Decisione inaccettabile”, ha affermato Simone Facchinetti, avvocato della pallavolista, attualmente impegnata all’estero con la nazionale italiana. Non si è fatta attendere la reazione del leader della Lega Matteo Salvini, che ha fortemente voluto Vannacci nella lista della Lega alle elezioni europee. “Bene così, – ha scritto Salvini – viva la libertà di pensiero e di parola, sempre”.
Molto più critico Antonio Nicita, vicepresidente del gruppo Pd in Senato. “Nell’ambito del ddl sulla diffamazione – ha affermato Nicita – in discussione in Commissione Giustizia in Senato, ho proposto un emendamento che introduca, anche in Italia, l’istituto francese e tedesco della diffamazione verso un gruppo di persone. Si tratta di dare tutela a persone la cui dignità venga offesa in quanto appartenenti, vere o presunte, di un gruppo oggetto di diffamazione e quindi di discriminazione. Molte delle gravi violazioni della dignità della persona quotidianamente perpetrate da Vannacci ricadrebbero nella fattispecie“.