Alberto Genovese vorrebbe patteggiare una pena di 10 mesi di reclusione, convertiti in 75mila euro, per una presunta evasione fiscale.
L’ex imprenditore digitale, noto per il caso degli abusi su due giovani per il quale è già stato condannato, è accusato di una maxi-evasione da 4 milioni e 300mila euro. I legali hanno affermato che Genovese sarebbe pronto a patteggiare ma per la decisione bisognerà attendere il prossimo 2 luglio. Bisogna specificare che l’imputato ha comunque già saldato i debiti con il fisco.
È in corso a Milano anche il processo con rito abbreviato per un secondo filone di indagine che vede Genovese imputato per altri abusi nei confronti di altre due ragazze. Le due sarebbero state rese incoscienti con un mix di droghe. I pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini hanno chiesto la condanna
Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, che hanno chiesto di condannare Genovese a 3 anni e 3 mesi. Le violenze risalirebbero al periodo tra il marzo del 2019 e il 31 ottobre del 2020 nei confronti di una modella 22enne. Alla sbarra per uno dei casi oggetto del processo anche l’ex fidanzata Sarah Borruso, per un tentativo di abuso su una 28enne avvenuto sempre quattro anni fa.
Borruso, che avrebbe collaborato con Genovese, ha reso dichiarazioni spontanee in aula. La donna ha affermato di essere stata usata e poi accusata, di non essere stata difesa ed essere stata lasciata indietro. “Da una parte dico grazie perché ad oggi forse sono una persona che altrimenti non sarei stata, – ha detto Borruso – ma dall’altra spero che nessun’altra donna possa trovarsi in questa situazione. In situazioni di fragilità per alcune donne basta niente per essere calpestate”.
L’ex fidanzata di Alberto Genovese ha respinto tutte le accuse
L’ex fidanzata di Genovese ha quindi respinto tutte le accuse, sostenendo che non vi fosse alcuno schema di “adescamento” e che Genovese non aveva bisogno di lei. Per lei la Procura ha chiesto 3 anni di reclusione. I difensori di Alberto Genovese, gli avvocati Salvatore Scuto e Davide Ferrari, hanno chiesto che l’uomo venga assolto per le violenze sessuali e anche per il reato di intralcio alla giustizia. Per quest’ultimo reato è accusato insieme al suo ex braccio destro Daniele Leali. Nello specifico avrebbero tentato di offrire poche migliaia di euro alla modella 18enne vittima del primo processo in cambio di una sua ritrattazione sulle violenze.
Ma Genovese è accusato anche di detenzione di materiale pedopornografico per la tristemente nota cartella denominata “La Bibbia 3.0“. Al suo interno le forze dell’ordine trovarono immagini di minori. Per questa imputazione, la difesa ha chiesto il minimo della pena. Si torna in aula il prossimo 2 luglio, quando prenderanno la parola i difensori di Leali e Borruso. La sentenza del gup dovrebbe arrivare il prossimo 12 luglio, dopo eventuali repliche.