Gli exit poll lo confermano: il presidente uscente Alberto Cirio sarà nuovamente governatore della Regione Piemonte.
Per Cirio è prevista una forbice compresa tra il 50 e il 54%; Gianna Pentenero del Partito Democratico si ferma tra il 34 e il 38%; Sarah Disabato del Movimento 5 Stelle si colloca terza tra il 7 e il 9%; Francesca Frediani di Piemonte Popolare tra l’1,5% ed il 3,5%.
Il governatore, che attende l’ufficialità per cominciare il bis, ha già rilasciato alcune dichiarazioni a La Stampa. Tra le priorità del nuovo mandato sanità ed infrastrutture. Per la nuova giunta si attenderanno i risultati delle urne ed i rapporti di forza. “Devo finire il lavoro che ho iniziato cinque anni fa. – ha detto Cirio – I cittadini chiedono soprattutto due cose: salute e salari. Il piano socio-sanitario regionale è una delle priorità, integrando ospedali, territorio e assistenza agli anziani”.
Sulla questione sanitaria il governatore ha parlato di un risveglio della coscienza da parte della politica. La Regione ha recuperato 4 miliardi di euro attraverso il Pnrr, per un totale di circa 500 interventi sui quali la Corte dei Conti ha già dato via libera in termini di tempi di attuazione. Finanziati quindi nove nuovi ospedali, 1.500 posti letto e 2.200 operatori in più. Il gap da colmare però, è rappresentato da 20 anni di continui tagli, “fatti da tutta la politica”, ha precisato Cirio.
Cirio: “Devo finire il lavoro cominciato cinque anni fa”
Sulle infrastruttura, invece, il governatore si è soffermato su Tav, terzo valico, Asti-Cuneo, Pedemontana. Opere sbloccate, poi l’impegno “per il tunnel del Tenda, anche se ho competenze solo da tifoso, la tangenziale di Demonte e la seconda canna del Bianco”. “Sento di aver fatto il possibile nel mio mandato. In campagna elettorale ho respirato affetto dai piemontesi. E ho completato il giro di 203 Comuni, con tanti sindaci che mi hanno detto: ‘Sa che non era mai venuto a trovarci nessun presidente della Regione?’”, ha concluso Cirio.
In attesa dello spoglio che con ogni probabilità porterà alla rielezione di Cirio, bisogna specificare che a presentarsi agli elettori piemontesi c’erano 5 aspiranti governatori, 13 liste e 5 listini collegati, per un totale di oltre 500 candidati. Per la prima volta non sarà previsto il ballottaggio, essendo stata modificata la legge elettorale regionale. L’affluenza definitiva rilevata alla chiusura dei seggi è stata del 55,3%. Forte anche qui, come in molte aree del Paese, il calo dell’affluenza: alle elezioni regionali del 2019 aveva votato il 63,34% degli aventi diritto.