La diffusione di notizie circa l’indirizzo, le minacce: Ilaria Salis ha scritto alla premier per evitare “pericoli per la sicurezza”.
L’attivista ha chiesto di scontare la misura cautelare dei domiciliari nell’ambasciata italiana a Budapest. A darne notizia è stato nelle scorse ore Roberto Salis, padre dell’italiana imputata a Ungheria e candidata alle europee con Avs. La missiva è stata indirizzata anche al ministro degli Esteri Antonio Tajani, al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Salis sarebbe preoccupata per la sua famiglia e per i cittadini italiani che la assistono. Il primo a rivelare l’indirizzo dove Ilaria si era trasferita da un giorno era stato il 24 maggio scorso il giudice Jozsef Sos in aula. Subito dopo l’episodio l’ambasciata italiana aveva chiesto alle autorità ungheresi di vigilare sulla sicurezza della 39enne. L’indirizzo di Budapest dove la donna sta scontando i domiciliari in attesa della fine del processo è comparso poi su un popolare sito ungherese di estrema destra.
Il processo è cominciato il 29 gennaio scorso quando Ilaria Salis era apparsa con le manette e con le catene a piedi e polsi. La 39enne insegnante di scuola elementare a Monza e attivista antifascista, è stata arrestata a febbraio 2023 mentre si trovava a bordo di un taxi. È accusata di aver preso parte a due atti di violenza contro militanti di estrema destra durante le celebrazioni a Budapest del Giorno dell’Onore. Un evento organizzato per celebrare un battaglione nazista che si oppose all’avanzata dell’Armata russa nel 1945.
“C’è stata questa fuga di notizie sul suo indirizzo, adesso Ilaria non è tanto preoccupata per sé quanto per gli altri cittadini italiani che la ospitano. – ha detto Roberto Salis, padre di Ilaria – Per cui credo che abbia fatto al cosa giusta. Speriamo ci sia una risposta da parte del governo. Al momento non abbiamo ancora visto nulla“. Le autorità ungheresi, però, non hanno segnalato particolari allarmi né in rete né nei pressi del domicilio dove abita l’attivista. La possibilità che venga ospitata nell’ambasciata italiana potrebbe comunque avvenire solo in seguito a una decisione del Tribunale, dato che equivarrebbe a un’estradizione in Italia.
“Il primo ministro ungherese Viktor Orban – aveva poi detto Roberto Salis – dovrebbe smettere di fare il dittatore e buona parte del governo dovrebbe smettere di fargli il megafono in Europa”. Il riferimento è alle dichiarazioni di Orban che, nel corso di un’intervista, aveva sottolineato: “Noi ungheresi amiamo le donne italiane, non c’è perciò nessuna preclusione nei suoi confronti. Non amiamo però quando uno straniero viene in Ungheria per compiere un reato picchiando cittadini ungheresi. Io non conosco il sistema giudiziario italiano ma da noi funziona così, lo dico a tutti gli italiani preoccupati per il trattamento che la vostra concittadina Ilaria Salis ha ricevuto qui in Ungheria: ha avuto un trattamento uguale a tutti gli altri detenuti in Ungheria, dovrebbe smettere di fare la vittima”.