I meteorologi lo hanno ribadito: l’Italia resterà senza estate ancora per molto. Una condizione che si è verificata già in passato.
Le previsioni meteorologiche delle prossime settimane confermano un trend ormai stabile. Il maltempo accompagnerà i prossimi giorni degli italiani da nord a sud per poi tornare il caldo torrido. Brutte notizie dunque per tutti coloro che hanno programmato le vacanze proprio in questo periodo, caratterizzato da violenti acquazzoni e persino grandinate, in alcune zone. Soprattutto al Nord e al Centro una perturbazione porterà temperature decisamente al di sotto della media.
Gli sbalzi termici degli ultimi giorni confermano che l’estate è ancora molto lontana, soprattutto per le regioni del Nord dove almeno fino alla prima settimana di luglio sono previste piogge, anche violente. La causa è l’assenza dell’Anticiclone delle Azzorre che garantisce temperature alte e stabili. Il clima italiano è sempre meno mite e più vicino a quello tropicale. Nel corso della storia è già accaduto che l’estate tardasse ad arrivare. L’Osservatorio Meteorologico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha spiegato che nel 1815 il vulcano Tambora in Indonesia eruttò.
Le polveri si dispersero nell’atmosfera, fungendo da filtri dei raggi solari ed ingenerando una sorta: “Era glaciale che si protrasse negli anni successivi”, come riportato anche dal quotidiano La Stampa. Le conseguenze furono devastanti, seguirono poi periodi di carestia dovuti anche al progressivo inaridimento dei terreni che divennero meno fertili. Taluni sostengono che potrebbe verificarsi nuovamente il fenomeno avvenuto nel 1815. Se così fosse le conseguenze potrebbero essere parimenti drammatiche?
I timori sono legittimi e sono sorti in seguito alla verificazione dell’evento che ha attanagliato l’Italia qualche giorno fa. Tante regioni del Belpaese sono state ricoperte dalla sabbia del Sahara. Le polveri hanno creato un filtro visibile ad occhi nudi, ma i meteorologi ritengono che non c’è da preoccuparsi. Nel corso degli ultimi anni questi fenomeni si sono verificati frequentemente e c’è chi ritiene che la causa sia il cambiamento climatico. Invero gli esperti non hanno scorto una correlazione tra i fenomeni suddetti e il riscaldamento globale.
Non sono dunque eventi rari che debbono destare preoccupazione, di certo coloro che soffrono di allergie o di problemi respiratori possono riscontrare un aumento dei fastidi connessi alle citate problematiche quando la sabbia del Sahara diventa fitta. Costoro dovrebbero evitare di stare a lungo fuori casa allorchè, le polveri del Sahara fanno la loro comparsa. Tuttavia sussista anche un vantaggio: le polveri fungono infatti da fertilizzanti per i terreni.
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