“Quest’anno la scuola dovrebbe cominciare più tardi“. Arriva la proposta del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani.
Il caldo afoso di questi giorni sembra destinato a continuare fino a settembre inoltrato e gli insegnanti ritengono che metta a rischio la loro salute, ma soprattutto quella degli studenti.
Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), in vista delle continue ondate di caldo che “faranno registrare anche nei prossimi giorni temperature inusitate e pericolose”, ha chiesto un parere scientifico ai medici affinché possano consigliare o meno di aprire le scuole più tardi.
La richiesta di un parere è stata inoltrata alla presidente della Società Italiana Medici Pediatri Annamaria Staiano, al presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri Antonio D’Avino e al presidente Nazionale Pedagogisti Maria Angela Grassi.
Già in precedenza, qualche settimana fa, era stato richiesto al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e alle Regioni di valutare l’eventualità di posticipare l’avvio dell’anno scolastico 2024/2025, “per evitare possibili malori sia per gli studenti fragili che per gli insegnanti, la sui età media, da statistica, è spesso elevata” scrivono in un comunicato stampa a firma del presidente del Coordinamento Romano Pesavento.
“Riteniamo necessario ritornare sull’argomento in modo da ipotizzare soluzioni adeguate e tempestive per una situazione che sicuramente è destinata ad acuirsi, in base a quanto sostengono gli scienziati in relazione al surriscaldamento globale”.
Alla richiesta del CNDDU si sono aggiunte altre associazioni e cittadini che ritengono che “le criticità rilevate non siano più rimandabili: sopra i 2 gradi il corpo umano incomincia a incontrare difficoltà nella termoregolazione, soprattutto in presenza di forte umidità e in assenza di climatizzatori o tende protettive”.
Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani chiede una risposta tempestiva e che vengano prese al più presto in considerazione le “difficoltà oggettive di insegnamento e apprendimento negli ambienti scolastici durante il periodo estivo che, in alcuni casi, diventano autentiche fornaci”.
In gioco non c’è solo la salute degli studenti ma anche il tema della sicurezza dei lavoratori, che è stato già affrontato per altre categorie impegnate all’aperto. Il CNDDU chiede l’istituzione di una task force tecnica – scientifica ministeriale per avviare un
confronto tra amministrazioni per il possibile slittamento delle date del calendario scolastico in attesa di interventi strutturali di climatizzazione all’interno delle scuole.
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