È trascorso oltre un mese dalla morte di Satnam Singh: al lavoro contro la piaga del caporalato ci sono Inps, forze dell’ordine e politica.
In ogni angolo d’Italia si stanno susseguendo attività ispettive, controlli, inchieste e sequestri. Guardia di finanza, carabinieri e polizia di stato stanno affiancando l’Inps, e viceversa, in una serie di monitoraggi e indagini. La Commissione parlamentare Ecomafie, invece, ha effettuato un sopralluogo anche nell’azienda dove lavorava Satnam, nei campi attorno a Latina, nel Lazio.
Bisogna ricordare che il 31enne lavoratore indiano ha perso la vita il 19 giugno scorso. Due giorni prima aveva perso un braccio in un macchinario. Il suo datore di lavoro, il 37enne Antonello Lovato, aveva caricato Singh su un furgone insieme alla moglie e li aveva portati a casa. Il lavoratore era stato lasciato di fronte al cancello, mentre il braccio era stato messo in una cassetta della frutta. Lovato è poi stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale.
Partiamo da una delle ultime attività della guardia di finanza e della polizia. A seguito di una complessa attività di indagine riguardante un istituto di vigilanza di Cosenza, ora confluito in un’altra società con sede ad Avellino, sono stati indagati tre amministratori ed un sindacalista accusati a vario titolo di estorsione, caporalato ed indebita percezione di finanziamenti pubblici. È anche scattato un sequestro per 478mila euro. È stato scoperto che le guardie giurate erano “costrette”, anche attraverso minacce, ad accettare accordi a meno di un decimo del credito vantato nei confronti della società.
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A Mantova, Modena, Latina, Caserta e Foggia, invece, l’Inps, il comando dei carabinieri e l’Ispettorato del lavoro hanno controllato 109 aziende agricole. 57% delle quali risultate irregolari per varie ragioni, tra cui illeciti amministrativi e burocratici, lavoro nero e furto di energia elettrica. Su 505 lavoratori controllati, 236 sono risultati irregolari (46,7%), di cui 3 minorenni e 136 cittadini extracomunitari. ALatina, Terracina, Sperlonga e Fondi si sono poi rilevati “picchi” di assunzioni subito dopo la morte di Satnam Singh
“Nel corso dell’operazione – si legge in una nota – sono stati impegnati ispettori provenienti da più regioni con la fattiva collaborazione dell’Arma dei Carabinieri dando un forte segnale di presenza dello Stato come deterrente contro il lavoro nero. Il rafforzamento della presenza delle Istituzioni nell’Agro pontino ha portato ad un incremento significativo delle assunzioni di lavoratori regolari a tempo determinato a Latina e provincia”.
Ieri mattina, infine, una delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari, presieduta dal deputato Jacopo Morrone, ha avviato la cosiddetta “Missione caporalato”.
La Commissione Ecomafie, i caporali e lo sfruttamento
I parlamentari hanno effettuato un sopralluogo in un’impresa agricola sequestrata. Qui hanno potuto constatare le precarie condizioni di vita a cui sono costretti i braccianti stranieri spesso reclutati da loro connazionali. Ovvero, i cosiddetti “caporali” che fungono da intermediari con i datori di lavoro. La visita è proseguita nell’azienda dove poco più di un mese fa il bracciante indiano Satnam Singh è stato vittima del grave incidente sul lavoro. Qui mattina la polizia locale di Latina ha proceduto al sequestro amministrativo di quattro cani rinvenuti rinchiusi in quattro gabbie inidonee.
“Il fenomeno dello sfruttamento lavorativo, connesso anche a organizzazioni criminali, riguarda diverse aree del nostro Paese da sud a nord. – ha detto Morrone – Come prima meta abbiamo optato per l’area di Latina per verificare la situazione. Siamo di fronte a uno sfruttamento lavorativo estremo e illecito, soprattutto di stranieri irregolarmente presenti sul territorio”.