Nuovo sopralluogo dei carabinieri del Ris ieri nella casa di Francesca Deidda, la donna trovata priva di vita in Sardegna.
Bisogna ricordare che per l’omicidio della 42enne è in carcere il marito, Igor Sollai di 43 anni, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. L’autotrasportatore è in carcere dall’8 luglio scorso a Uta. Francesca è sparita da San Sperate, nel sud della Sardegna, il 10 maggio scorso. È stata ritrovata priva di vita in un borsone nelle campagne vicino alla ex strada statale 125 Orientale Sarda. Nelle scorse ore è emerso che l’uomo, che si è sempre detto innocente, aveva messo in vendita sia la propria auto sia un divano di casa.
Tracce ematiche erano già state trovate nell’auto, una Toyota Yaris, sul sedile posteriore. All’acquirente della Yaris l’uomo aveva raccomandato di lavare accuratamente l’auto. Sollai non era riuscito a vendere invece il divano. Gli specialisti del Ris di Cagliari ieri mattina hanno controllato tutta la casa, con un’attenzione particolare per il divano. Sui cuscini ci sarebbero delle tracce evidenti e potrebbe trattarsi di sangue, ma servirà un esame più approfondito e sono stati portati via per essere analizzati in laboratorio.
Parti del divano e del tessuto che lo ricopre sono state perciò prelevate dai militari. In laboratorio potrebbero essere rilevati elementi (sangue o altre tracce biologiche) utili alle indagini sull’omicidio, su dove è avvenuto e su come è stata uccisa l’impiegata. Lo stesso era accaduto con la tappezzeria del sedile posteriore dell’auto della vittima. Passata al setaccio dal Ris col luminol per evidenziare eventuali macchie di sangue.
Al sopralluogo erano presenti anche l’avvocato Carlo Demurtas che difende Igor Sollai, l’avvocato Gianfranco Piscitelli con la criminologa Simona Ledda per conto di Andrea Deidda, fratello della vittima. “Adesso ci aspettiamo solo una confessione – ha detto l’avvocato Piscitelli al termine dei rilievi del Ris – c’è poco da continuare a negare. I carabinieri hanno portato via pacchi neri, il quadro indiziario secondo me adesso è chiaro“.
Il confronto con il dna di Francesca Deidda
“Domani torneremo in carcere a parlare con il nostro assistito – ha detto invece l’avvocato Demurtas – ci confronteremo con il nostro assistito sugli ultimi elementi emersi”. Sui cuscini portati via, insomma, i carabinieri hanno trovato importanti tracce che saranno ora analizzate per verificare se corrispondano con il dna di Francesca Deidda.
Tutto quanto sequestrato in quella casa sarà passato al microscopio e analizzato, come le tracce biologiche e di sangue trovate ieri a bordo della Toyota Yaris che era in uso a Francesca Deidda. E che il marito aveva messo in vendita, consigliando all’acquirente di pulirla bene. Per la prossima settimana è fissata l’autopsia. Alla presenza dei consulenti nominati dalla Procura della Repubblica e dagli avvocati di difesa e del fratello della vittima.