Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti si è dimesso. Questa mattina, venerdì 26 luglio, depositati gli atti.
L’assessore Giacomo Giampedrone si è recato in Regione a depositare i documenti che concludono il secondo mandato del governatore Giovanni Toti, agli arresti domiciliari dal 7 maggio con l’accusa di corruzione.
“Dimissioni irrevocabili”, che arrivano dopo 80 giorni dal giorno dell’arresto nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione in Liguria. Giovanni Toti era a due terzi del secondo mandato da governatore. Era stato eletto l’11 giugno del 2025 per la prima volta e la seconda nel 2020.
Di recente, a suo carico si è aggiunta un’altra misura cautelare, sempre agli arresti in casa, con l’accusa di finanziamento illecito. Il suo legale Stefano Savi ha già depositato il ricorso in Cassazione dopo che gli arresti domiciliari per la corruzione erano stati confermati dal giudice per le indagini preliminari e dal Riesame.
Giovanni Toti potrebbe essersi dimesso per tentare di evitare il giudizio immediato, che per la Procura è invece l’opzione più concreta, anche se significherebbe separare i processi di alcuni indagati ed escludere il filone sulla corruzione elettorale.
La Liguria torna alle urne per eleggere il nuovo presidente e il nuovo consiglio regionale, domenica 17 e lunedì 18 novembre.
La notizia arriva dopo alcuni giorni in cui era nell’aria. Giovanni Toti aveva congelato l’agenda degli incontri politici, mentre nell’ultimo consiglio regionale di ieri si respirava un’altissima tensione. Il seggio del governatore è rimasto vuoto mentre si discuteva dell’assestamento di bilancio di previsione della Regione Liguria nel triennio 2024-2026.
Il nome di Toti è rientrato in moltissimi interventi in aula. “Siamo ai titoli di coda e nessuno riesce ad ammettere che è finita”, ha dichiarato il capogruppo del Pd Luca Garibaldi ieri durante il consiglio regionale. “Non avete il coraggio politico di dirlo. Il destino di quello che accade in questa regione non si discute qua. Non c’è neanche la dignità politica di affrontare in aula la crisi della destra. È evidente che siete a fine corsa. Non dovete indignarvi, ma dovete prenderne atto. È una fine misera. Non sappiamo neanche se ci sarete nei prossimi giorni. Vi abbiamo chiesto di avere dignità e portare i cittadini al voto, ma volevate solo far durare una musica che però è finita e l’ultimo deve spegnere la luce”.
Il consigliere di Forza Italia Vaccarezza è intervenuto nel dibattito con queste parole: “Se perdete stavolta, con tutto quello che avete fatto, farete ridere. Avete avuto tutti gli aiuti possibili. Riuscirete a far cadere questa amministrazione ma non cadrà qua dentro perché la compattezza della maggioranza ha tenuto. Sui temi importanti non ci siamo mai divisi, nemmeno sulle scelte strategiche. Ed è giusto che un uomo come Giovanni Toti abbia il diritto di scegliere oggi per il suo bene e terrà conto di quello che accade in regione. La sua scelta sarà per il meglio, ma oggi deve anteporre il suo bene perché quello che gli accade è vergognoso”.
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