Cresce l’attesa ma anche l’attenzione per il rischio attentati alle Olimpiadi di Parigi, che cominceranno domani.
Il conto alla rovescia è agli sgoccioli e il livello di allerta ai massimi livelli in vista della cerimonia di apertura, che si terrà sulla Senna. Tra falsi allarmi bomba e un dispiegamento di forze dell’ordine messo in campo, il dispositivo di sicurezza è serrato e Parigi è blindata nei centri nevralgici.
Da giorni è attivo il servizio di protezione, con più di 300 agenti di polizia specializzati sul campo, supportato dal CRS 1, unità di forza mobile dedicata al monitoraggio delle personalità. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha deciso di non presenziare alla cerimonia, mentre c’è particolare attenzione alla delegazione israeliana.
La città olimpica resterà chiusa al traffico e ai cittadini, molti dei quali hanno deciso di andare via da Parigi per qualche settimana. Molte aziende hanno offerto ai dipendenti di lavorare in smart working per favorire lo spopolamento della città. L’allerta è al livello 1, il più alto previsto.
Ieri è finito in manette uno chef russo che vive in Francia da 14 anni, accusato di aver cospirato con “una potenza straniera” per organizzare “atti di destabilizzazione su larga scala” durante i Giochi Olimpici. L’uomo è finito in manette in un raid nel suo appartamento dove gli investigatori avrebbero trovato un documento collegato alle forze speciali russe Fsb, che operano sotto il comando del Kgb. La notizia arriva dal Guardian.
Da tempo si teme che la Russia possa cercare di intromettersi durante le Olimpiadi, ma la guerra russo-ucraina non è l’unico evento internazionale che potrebbe avere ricadimenti sui Giochi.
Secondo Tel Aviv c’è lo zampino dell’Iran dietro la diffusione dei documenti dei membri della delegazione israeliana a Parigi. L’Iran avrebbe commissionato a un gruppo di hacker che si fa chiamare Zeus, di diffondere le loro informazioni personali. Tra i documenti finiti online ci sono carte di identità, patenti, dati di accesso per account e servizi online, biglietti aerei, foto private.
“Vi aspettiamo in Francia” , hanno scritto gli hacker su Telegram e su un sito web che in Israele è già stato oscurato. Secondo funzionari israeliani, l’obiettivo del gruppo di hacker, che opera sotto gli auspici dell’Iran, è creare panico.
Ma non si esclude che sia anche un modo per motivare gli attivisti filo-palestinesi a fare qualcosa contro gli atleti a Parigi.
“Ci sono persone che cercano di minare la natura celebrativa di questo gioioso evento”, scrive in una lettera il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz al suo omologo francese Stéphane Séjourné. “Al momento abbiamo informazioni sulla potenziale minaccia rappresentata da proxy terroristici iraniani e da altre organizzazioni terroristiche che mirano a compiere attacchi contro i membri della delegazione israeliana e i turisti israeliani durante le Olimpiadi”.
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