Secondo la Procura di Crotone la strage di Steccato di Cutro si poteva evitare

La Procura di Crotone ha indagato sei militari di guardia di finanza e guardia costiera per la strage di Steccato di Cutro.

Nello specifico, nelle scorse ore sono stati notificati gli avvisi di conclusione indagini a: Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa del Comando provinciale della guardia di finanza e del Roan di Vibo Valentia; Alberto Lippolis comandante del Roan di Vibo Valentia, Antonino Lopresti, ufficiale in comando tattico e controllo tattico presso il Roan di Vibo Valentia, Nicolino Vardaro, comandante del gruppo aeronavale di Taranto, Francesca Perfido, ufficiale di ispezione presso l’Imcrr (Italian Maritime Rescue Coordination Center) di Roma, Nicola Nania, ufficiale di ispezione presso il V Mrsc (Centro Secondario del Soccorso Marittimo) di Reggio Calabria.

Secondo la Procura di Crotone la strage di Steccato di Cutro si poteva evitare
La spiaggia di Cutro (Ansa Foto) – inews24.it

Le ipotesi di reato sono naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. L’inchiesta ruota attorno ai ritardi nei soccorsi al caicco carico di migranti “Summer Love”. Il cui naufragio a Steccato di Cutro il 26 febbraio 2023 ha causato la morte di 98 persone tra cui 35 bambini ed un numero imprecisato di dispersi. Le indagini sono durate oltre un anno e sono state affidate ai carabinieri del comando provinciale di Crotone. Una strage che si poteva evitare secondo i magistrati, che nel documento notificato agli indagati hanno ripercorso la tragedia.

L’agenzia europea Frontex aveva segnalato il natante in navigazione verso le coste calabresi. Il caicco era in acque internazionali a circa 38 miglia nautiche da Le Castella in condizioni di buona galleggiabilità. Guardia di finanza e guardia costiera avevano l’obbligo di comunicare ed acquisire tutte le informazioni idonee a incidere sulla valutazione dello scenario operativo “avendo tutti – ha scritto il procuratore Giuseppe Capoccia – indistintamente il prioritario, fondamentale e ineludibile obbligo di salvaguardare la vita in mare, anche rispetto a condotte imprudenti, negligenti e imperite degli scafisti nonché di tutela dell’ordine pubblico”.

Se tutti gli indagati avessero tenuto comportamenti diligenti, insomma, nell’operazione definita di “Law enforcement”, si sarebbe impedito che il caicco fosse incautamente diretto dagli scafisti verso la spiaggia di Steccato di Cutro. Proprio nei pressi della spiaggia il natante si era sgretolato urtando contro una secca a seguito di una manovra imperita de timoniere.

Strage di Cutro, Open Arms: “Valiamo se costituirci parte civile”

Noi – hanno fatto sapere da Open Arms – insieme a una quarantina di organizzazioni che si occupano di immigrazione, a marzo del 2023 presentammo un esposto alla Procura di Crotone volto a far chiarezza su quella notte. Accogliamo dunque con favore la comunicazione della Procura sulla chiusura le indagini. Stiamo valutando se costituirci parte civile all’apertura del processo“.

Proprio nei pressi della spiaggia il natante si era sgretolato
Le immagini di Frontex (Ansa Foto) – inews24.it

Le reazioni politiche all’inchiesta di Crotone non si sono fatte attendere. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha detto di non giudicare “nessuno colpevole fino alla sentenza della Cassazione. Quello che però è certo è che quella strage si poteva evitare”. La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein ha affermato che “il governo tace da allora, ma non ci fermeremo e continueremo a pretendere di sapere la verità”. Il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ed il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri hanno invece espresso solidarietà nei confronti di guardia di finanza e guardia costiera.

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