Oggi ricorre l’anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo in cui hanno perso la vita Paolo Borsellino e gli agenti della scorta.
Una strage avvenuta 57 giorni dopo l’attentato di Capaci contro il giudice Giovanni Falcone, che ha costituito l’apice della strategia terroristica condotta dalla mafia. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha aggiunto: “Con atti spietati di guerra, si voleva piegare lo Stato e sottomettere la società. Le istituzioni e i cittadini lo hanno impedito. Ora il testimone è nelle mani di ciascuno di noi”.
Un testimone pesantissimo in quanto la ricerca di una piena verità è stata ostacolata da depistaggi. Il cammino della giustizia ha subito tempi lunghi e questo rappresenta una ferita per la comunità. Mattarella ha aggiunto che “Paolo Borsellino, e con lui Giovanni Falcone, hanno inferto con il loro lavoro colpi decisivi alla mafia. Ne hanno disvelato trame e dimostrato debolezze, lasciando un’eredità preziosa, non soltanto per indagini e processi”.
Per il capo dello stato Borsellino e Falcone “hanno insegnato che la mafia si batte anche nella scuola, nella cultura, nella coerenza dei comportamenti, nel rigore delle Istituzioni, nella vita sociale. Questi insegnamenti continuano a segnare il dovere della Repubblica”. Il 19 luglio 1992 alle ore 16 e 58 all’altezza del numero civico 19 di via Mariano D’Amelio un’autobomba ha dilaniato le vite di Borsellino e degli agenti della scorta Emanuela Loi, 24 anni; Agostino Catalano, 42 anni; Vincenzo Li Muli, 22 anni; Walter Eddie Cosina, 31 anni, e Claudio Traina, 27 anni.
Nell’ora esatta della strage oggi è calato il silenzio a Palermo in via D’Amelio, il Movimento delle Agende Rosse, fondato da Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo, ha organizzato un ricordo scandendo i nomi delle vittime. Sul palco Salvatore Borsellino, con la sua maglietta rossa, e alcuni parenti vittime delle stragi. Davanti a loro numerosi cittadini, molti dei quali tenevano in alto le agende rosse. Infine, l’Inno d’Italia, con un Tricolore fatto sventolare dal palco.
“Il Governo italiano è fortemente impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata. Per noi la lotta alla mafia è una priorità assoluta, e non smetteremo mai di combattere per una società libera dalla paura e dall’oppressione mafiosa”, ha scritto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un post sui social network.
“Oggi – ricorda la premier – ricorre il 32esimo anniversario della strage di via D’Amelio, un giorno che ha segnato profondamente la nostra nazione. Il loro coraggio e il loro impegno per la giustizia e la legalità rimangono un faro di speranza e determinazione per tutti noi. È nostro dovere onorare la loro memoria continuando a combattere ogni forma di criminalità e difendere i valori di giustizia e libertà per i quali hanno dato la vita“.
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