Ursula von der Leyen è stata nuovamente eletta presidente della Commissione europea. 50 i franchi tiratori: chi sono.
Gli europarlamentari che hanno votato a favore dell’ex ministra tedesca sono stati 401. Comincia il secondo mandato, dopo la prima elezione risalente a luglio 2019.
La votazione è stata svolta con scrutinio segreto. Su 707 deputati che hanno partecipato al voto, hanno votato contro Ursula von der Leyen 284 e 15 si sono astenuti. 7 schede sono risultate nulle. La maggioranza necessaria era di 360 voti, perché non ha votato un parlamentare catalano ha deciso di non giurare.
La presidente della Commissione Ue adesso invierà delle lettere ufficiali ai capi di Stato o di governo degli Stati membri invitandoli a presentare i loro candidati per i posti di commissario europeo. Dopo l’estate, l’europarlamento organizzerà una serie di audizioni pubbliche dei candidati nelle commissioni competenti.
Il collegio dei commissari dovrà poi essere approvato dal Parlamento europeo. Ursula von der Leyen era la candidata capolista del Partito popolare europeo alle elezioni del 6-9 giugno.
La neo presidente è stata votata dal Ppe, Socialisti e Democratici, Liberali e Verdi (che hanno 53 seggi). Gli eurodeputati di Fratelli d’Italia hanno votato contro. “Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra fino ai Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno a riconferma della presidente Ursula von der Leyen”. Così, Carlo Fidanza, capo delegazione del partito della premier Giorgia Meloni in Europa. “Non viene dato seguito al forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne il 9 giugno”, aggiunge.
Fidenza spiega che la decisione di non riconfermare la presidente della Commissione europea non pregiudicherà il lavoro in Europa “che siamo certi possa portare alla definizione di un ruolo adeguato in seno alla prossima Commissione che l’Italia merita”.
Per Nicola Procaccini, copresidente di Ecr, la maggioranza europea è “un paradosso”, perché “i maggiori sconfitti delle elezioni europee, ovvero i Verdi, che sicuramente sono stati il gruppo che ha subito le perdite maggiori, ma anche i socialisti come Timmermans che in tutta Europa vengono additati al pubblico ludibrio, ma anche i liberali che sono stati affondati dal partito di Macron. Sono coloro che hanno preso in mano il destino di Ursula von der Leyen”.
“Altri cinque anni. Non riesco ad esprimere quanto sono grata per la fiducia di tutti gli eurodeputati che hanno votato per me”. Sono le parole di Ursula von der Leyen in un post su X, pubblicato poco dopo la sua rielezione.
Ci sono alcuni parlamentari, circa 50, tra Popolari, Socialisti e Liberali che non hanno votato per la presidente della Commissione europea. Fondamentale per la sua rielezione è stato l’appoggio dei Verdi.
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