L’adesione dell’Ucraina alla Nato sarebbe vista come una minaccia diretta alla sicurezza della Russia secondo l’ex presidente Dmitry Medvedev.
L’ex capo del Cremlino nonché attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, nel corso di un’intervista ha analizzato l’ipotesi per la quale nel 2034 l’Ucraina aderirebbe alla Nato. Adesione di cui si è parlato nel corso del recente vertice dell’Alleanza atlantica.
“Non è una coincidenza – ha detto Medvedev – che il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg abbia affermato apertamente che sarebbe uno scenario positivo se l’Ucraina si unisse all’alleanza nel 2034. Il che significa che non lo farà mai. A quel punto nessuno degli attuali leader della Nato rimarrà al proprio posto. È del tutto possibile che anche l’Ucraina non esisterà più per quella data”.
Intanto il presidente della Ucraina Volodymyr Zelensky nelle scorse ore ha annunciato che Kiev “sta diventando sempre più autosufficiente in termini di fornitura di armi”. Tra le priorità assolute insomma la fornitura di armi, l’attuazione degli accordi precedentemente raggiunti con i nostri partner, la logistica tempestiva di ciascun pacchetto annunciato e la produzione di armi in Ucraina. Ieri il primo ministro ucraino Denys Shmygal ha visitato la Repubblica Ceca per concordare di avviare la produzione congiunta di fucili d’assalto e componenti di munizioni in Ucraina.
Tornando alle parole di Medvedev, però, solo la prudenza da parte della Nato potrebbe evitare che il pianeta venga ridotto in pezzi. “Le azioni che gli oppositori della Russia stanno intraprendendo contro di noi da anni, espandendo l’Alleanza, portano la Nato a un punto di non ritorno. – ha detto l’ex presidente – Più tentativi di questo tipo ci saranno, più dure diventeranno le nostre risposte. La Nato è stata creata dopo la Seconda Guerra Mondiale come difesa contro una eventuale invasione sovietica dell’Europa occidentale. Ma la sua successiva inclusione dei Paesi dell’Europa orientale è stata vista dal Cremlino come un atto di aggressione”.
Sul fronte operativo, inoltre, ha creato molte polemiche un video pubblicato dal battaglione ucraino Azov. Che in un attacco alle trincee russe uccide un soldato apparentemente disarmato. Nel violento scontro a fuoco viene intimato a un soldato russo di arrendersi. Dopo che la sua postazione era stata bersagliata con armi automatiche e granate. Poi l’uccisione con un colpo alla testa. “Devono essere trattati come nazisti e devono essere eliminati”, ha commentato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha anche annunciato un’inchiesta sull’accaduto.
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