Per la terza volta nel solo mese di luglio il vulcano Etna è eruttato dando spettacolo con fontane di lava e di cenere.
Protagonista dell’eruzione il cratere Voragine, il più centrale dei quattro crateri sommitali dell’Etna. In mattinata, però, il vulcano si è placato: la fontana di lava si è gradualmente esaurita per poi cessare e lasciare il passo a una modesta attività stromboliana. La colata di lava è apparsa debolmente alimentata. Dal punto di vista sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un trend in decremento per poi raggiungere i valori medi.
Le sorgenti del tremore sono confinate nell’area dei crateri sommitali ad una elevazione di circa tremila metri sopra il livello del mare. L’attività infrasonica è bassa. La colonna di cenere ha raggiunto una quota di circa 6mila metri sul livello del mare. Spinta verso est, la cenere è poi ricaduta sui centri abitati di Acicastello e Viagrande. Inoltre una colata lavica è tracimata dall’orlo nord occidentale del cratere Bocca Nuova, con il fronte che si è attestato a quota 3mila metri circa, ed è ancora debolmente alimentata.
L’attività di fontana di lava si è gradualmente esaurita per poi cessare poco dopo le 2 della notte, mantenendo una modesta attività stromboliana sino alle 5 circa di stamane. A sorvegliare il vulcano attivo più alto d’Europa è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Osservatorio Etneo, che dall’analisi delle telecamere di sorveglianza ha osservato ieri un’attività di fontana di lava del cratere Voragine iniziata poco prima delle 22.
Gli esperti hanno accertato che dal punto di vista sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto i valori massimi tra le 19 e 40 di ieri e l’una della notte scorsa, ha quindi mostrato un trend in decremento ed alle 5 e 30 circa di stamane ha raggiunto l’intervallo dei valori medi, ove tuttora permane. Le sorgenti del tremore sono confinate nell’area dei crateri sommitali ad una elevazione di circa 3mila metri sopra il livello del mare. L’attività infrasonica è bassa, con eventi localizzati prevalentemente al cratere di sud-est. Per quanto riguarda le deformazioni del suolo, a partire dalle 2 della notte scorsa non si registrano variazioni significative.
“Per gran parte della giornata l’ampiezza media del tremore vulcanico è rimasta principalmente confinata nell’intervallo dei valori medi. – hanno spiegato gli esperti dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv – Il centro delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato in prossimità del cratere di Sud-Est, ad una profondità di circa 2.500 metri sul livello del mare. L’attività infrasonica, che risulta essere abbastanza vivace e con una lieve tendenza ad incrementare, è principalmente prodotta dal cratere Voragine”.
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