Puoi denunciare chi parla male di te? Ecco cosa dice la legge, la risposta non è affatto scontata. Presta molta attenzione.
Parlare male degli altri è di certo una condotta eticamente riprovevole, ma non sempre integra un reato. Ogni caso va valutato singolarmente e vagliando i possibili danni all’immagine e alla reputazione subiti dalla persona offesa. In alcuni casi infatti, quella che potrebbe essere interpretata come un’offesa è in realtà una semplice manifestazione del pensiero e, dunque non rilevante penalmente. In altri casi invece parlare male di qualcuno può integrare delle condotte illecite, sanzionabili penalmente. Quando dunque è possibile denunciare una persona che parla male degli altri?
Si configura il delitto di diffamazione quando si parla male di qualcuno in sua assenza, quando vengono lesi il suo onore e la sua reputazione e quando l’offesa viene perpetrata dinanzi a più persone. In questi casi, la vittima può sporgere querela e richiedere altresì il risarcimento del danno. In altri casi, l’offesa può integrare il delitto di calunnia. Anche in questa circostanza la persona offesa può presentare una querela e costituirsi parte civile nel processo penale per richiedere un risarcimento del danno.
Spetta al giudice accertare caso per caso la sussistenza dei presupposti che configurano l’illecito penale e, soltanto in tal caso partirà un processo a carico del querelato. All’esito del dibattimento l’autorità giudiziaria competente, tramite sentenza, qualora vi siano tutte le prove a carico dell’imputato, lo condannerà applicando la sanzione prevista dalla legge. Qualora il querelante avesse fatto richiesta di risarcimento del danno, il giudice all’esito del vaglio accoglierà la richiesta se riterrà la richiesta legittima nella forma e nel contenuto.
Dunque, è necessario prestare particolare attenzione quando si esprimono giudizi e pareri sulle vite altrui, se è vero che manifestare il proprio pensiero è un diritto costituzionalmente riconosciuto è altrettanto vero che nessuno può ingiuriare, offendere, diffamare o calunniare il prossimo. Qual è dunque il confine da non superare per scongiurare il rischio di possibili conseguenze penali?
Occorre prestare attenzione alla scelta dei termini, al contesto e alla veridicità dei fatti che si raccontano. Superati infatti i limiti della pertinenza, della continenza e della verità un’informazione risulta essere penalmente rilevante. Attenzione poi alle chat e ai social, se infatti le offese vengono perpetrate tramite tali mezzi di comunicazione, l’eventuale pena per l’imputato è aumentata nei limiti stabiliti dal legislatore.
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