Almeno nove persone sono state uccise nell’esplosione di un’autobomba in un bar di Mogadiscio, capitale della Somalia.
Il bilancio si è aggravato in queste ore: le prime informazioni indicavano cinque morti e venti feriti. A confermare i nove morti un ufficiale dell’Agenzia di sicurezza nazionale, Mohamed Yusuf. Il bar, come già accennato, era affollato da tifosi che guardavano in tv la finale degli Europei tra Spagna ed Inghilterra. Al momento non c’è stata alcuna rivendicazione dell’attentato.
Anche l’attentatore è rimasto ucciso. Il luogo dell’incidente è il Top Coffee, un popolare bar vicino al palazzo presidenziale di Mogadiscio. I primi soccorritori hanno descritto una scena raccapricciante con corpi sparsi a terra, sangue in ogni angolo e l’edificio parzialmente crollato. Fiamme e fumo si sono levati dal Top Coffee, regolarmente frequentato da molti appassionati di calcio che seguono le partite su un grande schermo.
Le immagini pubblicate online mostrano un’enorme palla di fuoco e pennacchi di fumo che si alzano verso il cielo notturno, mentre l’esplosione ha squarciato il famoso locale del centro città. Sul luogo dell’esplosione sono stati inviati vigili del fuoco, agenti di polizia e ambulanze. La polizia ha transennato l’area, che si trova vicino al complesso del palazzo presidenziale.
Tra i principali indiziati nell’aver pianificato ed effettuato l’attentato, Shebab, un gruppo jihadista legato ad Al-Qaeda, che ha effettuato in passato numerosi attentati a Mogadiscio e in diverse regioni del Paese.La maggior parte delle vittime, al momento della deflagrazione, si trovava in strada. “Alcuni spettatori sono rimasti feriti mentre cercavano di saltare il muro perimetrale del bar, altri sono rimasti feriti durante la fuga“, ha raccontato un testimone.
Appena pochi giorni fa un altro grave episodio aveva scosso la Somalia. Almeno sei persone sono state uccise in un conflitto a fuoco avvenuto nel carcere centrale di Hamar, proprio a Mogadiscio, a seguito di un tentativo di evasione da parte di un gruppo di detenuti. Il tentativo di evasione è stato organizzato da detenuti condannati a morte per appartenenza al gruppo militante jihadista Shebab, che sono riusciti ad ottenere armi da fuoco e granate innescando una sparatoria durata diverse ore con le guardie carcerarie.
Tra le vittime anche la guardia del corpo personale del capo del Corpo di custodia somalo, Abdullahi Gab. Nove persone sono poi state uccise nel 2020 in un tentativo di evasione simile avvenuto in un carcere di massima sicurezza. L’episodio è avvenuto mesi dopo che il presidente del Tribunale militare somalo ha espresso preoccupazione per le condizioni di sovraffollamento della prigione, che attualmente ospita il doppio dei detenuti rispetto a quelli per cui era stata originariamente progettata.
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