È stata fissata al prossimo 23 settembre la prima udienza del processo contro Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin.
Il 22enne sarà alla sbarra davanti ai giudici della Corte d’Assise di Venezia, con il collegio presieduto dal giudice Stefano Manduzio. L’accusa, formulata dal pubblico ministero Andrea Petroni, è di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking.
La difesa dell’indagato, l’avvocato Giovanni Caruso, aveva rinunciato all’udienza preliminare spiegando la scelta come una conseguenza di un “percorso di maturazione personale” dell’ex studente e annunciando che non verrà chiesta neppure la perizia psichiatrica in modo che la giustizia “faccia il proprio corso nei tempi più rapidi possibili e nell’interesse di tutti“. La perizia potrebbe comunque essere imposta direttamente dai giudici.
Il rito immediato è stato perciò disposto dopo che Turetta, in accordo con il legale, ha rinunciato all’udienza preliminare davanti al gup. Che era prevista oggi e mercoledì. Il femminicidio è stato commesso l’11 novembre 2023. Nel suo interrogatorio reso davanti al pm, Turetta ha raccontato della serata passata con Giulia Cecchettin in un centro commerciale di Marghera, in provincia di Venezia.
Al ritorno ci sarebbe stato il diniego di lei alle richieste di ritornare insieme. Poi la lotta in un parcheggio di Fossò con botte, calci e 75 coltellate. Infine, la fuga con il cadavere di Giulia in auto, abbandonato in un bosco vicino al lago di Barcis, in Friuli. Otto giorni dopo, in Germania, lo studente di Torreglia è stato arrestato. Turetta è detenuto nel carcere di Verona Montorio dal 25 novembre scorso.
Salvo ogni diversa valutazione dell’autorità giudiziaria, come già accennato, la difesa non chiederà per l’imputato la perizia psichiatrica. L’avvocato Caruso ha tenuto a specificare che “non è intenzione della difesa, né di Filippo Turetta, contrariamente a quanto preannunciato senza titolo e a sproposito dalla grancassa mediatico-giudiziaria chiedere che l’imputato venga sottoposto a perizia psichiatrica”.
Filippo Turetta ha così esercitato il diritto previsto dall’articolo 419 comma 5 del Codice di procedura penale (Cpp). Ovvero di rinunciare all’udienza preliminare e richiedere il giudizio immediato con dichiarazione presentata in cancelleria, personalmente o a mezzo di procuratore speciale, almeno tre giorni prima della data dell’udienza. Tutto ciò per “prevenire possibili speculazioni, e i processi alle intenzioni in ordine alle scelte difensive”.
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