La Federazione nazionale medici di medicina generale (Fimmg) ha lanciato l’allarme: c’è un’esplosione di casi di Covid-19 nel Lazio.
I medici di famiglia hanno fatto sapere che si stanno registrando da da 1 a 3 casi per medico al giorno, con una diffusione non monitorata dai numeri nazionali, poiché è stato notevolmente ridotto il sistema di rilevamento dei tamponi. Dunque i dati ministeriali sarebbero fortemente sottostimati. I numeri della Fimmg provengono, invece, dalla rete locale della Federazione. L’incidenza nel Lazio attualmente sarebbe di 18 casi ogni 100mila abitanti con le reinfezioni che sono al 48%. Il sistema nazionale ha rilevato nel Lazio 1007 casi mentre in Italia sono 5548.
I numeri del Covid starebbero quindi risalendo in modo importante, con rischi reali per le persone anziane e debilitate. Al punto che la Federazione ha già inviato un alert ai medici di famiglia con le misure da intraprendere. Tra di esse anche quella di attivare, negli studi ove siano state allentate, le misure di protezione come mascherine e distanziamenti, fornendo le regole di approccio e le informazioni sui comportamenti da tenere per evitare contagi alle persone deboli.
“La patologia influenzale ha lasciato la via ad un ritorno importante della malattia Covid, che ha circolato per tutto l’inverno e poi in background nei mesi successivi. – ha dichiarato Maria Corongiu, infettivologa e presidente della Fimmg Roma – Attendiamo di conoscere quale variante stia circolando in Italia, dopo che la variante Kp3 negli Usa ha già preso il sopravvento”.
Il problema maggiore, secondo i medici di medicina generale, è che sono state smantellate tutte le misure di prevenzione e di controllo, il monitoraggio dei tamponi è stato interrotto, e quindi il rischio di contagio per le persone anziani e fragili è elevatissimo. Non ultimo la caduta dell’obbligo delle protezioni individuali negli ospedali dal 30 giugno. Il provvedimento riguardava lo stop all’obbligo delle mascherine negli ospedali e nelle residenze socio-sanitarie con pazienti fragili.
Si trattava dell’ultima restrizione risalente alla pandemia del Sars-CoV-2 termina con la circolare firmata dal Ministero della Salute. I dati ufficiali, inoltre, peccherebbero di alcuni limiti. Molti cittadini eseguono il test in autonomia e non sempre dichiarano al medico la presenza della malattia. Quindi una consistente quota delle infezioni non viene rilevata neanche dai medici di famiglia.
“L’incidenza nel Lazio attualmente è di 18 casi ogni 100mila abitanti. Con le reinfezioni che sono al 48%. – hanno fatto sapere dalla Fimmg – Il sistema nazionale ha rilevato nel Lazio 1.007 casi. Mentre in Italia sono 5.548, numeri indicativi, ma lontani dalla realtà rilevata”.
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