Papa Francesco ha inviato un messaggio ai partecipanti all’incontro “Ai Ethics for Peace” di Hiroshima, in Giappone.
Nella città giapponese quasi completamente distrutta da una bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti nel 1945 durante la Seconda Guerra Mondiale si sono riuniti 150 partecipanti di 13 diverse nazioni, 11 le religioni rappresentate. I documenti scaturiti dall’incontro, Hiroshima Appeal e Rome Call for AI Ethics, sono basati sul concetto di “algoretica”, ovvero sui problemi etici collegati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
La comunità internazionale è quindi esortata a ricorrere a mezzi pacifici per risolvere qualsiasi contrasto, in modo da ottenere l’immediata cessazione di tutti i conflitti armati. A firmarli sedici leader religiosi di diverse fedi del mondo orientale (tra cui buddhismo, induismo, zoroastrismo e Bahá’í), accompagnati da esponenti delle religioni abramitiche (cristiani, ebrei e musulmani).
“Intelligenza artificiale e pace sono due temi di assoluta importanza – ha scritto Jorge Mario Bergoglio nel suo messaggio – come ho avuto modo di sottolineare ai leader politici del G7, conviene sempre ricordare che la macchina può, in alcune forme e con questi nuovi mezzi, produrre delle scelte algoritmiche. Ciò che la macchina fa è una scelta tecnica tra più possibilità e si basa o su criteri ben definiti o su inferenze statistiche”.
Secondo il Pontefice l’essere umano, invece, non solo sceglie, ma in cuor suo è capace di decidere. La decisione è un elemento che potremmo definire maggiormente strategico di una scelta e richiede una valutazione pratica. Il Papa ha sottolineato che di fronte ai prodigi delle macchine, che sembrano saper scegliere in maniera indipendente, dobbiamo aver ben chiaro che all’essere umano deve sempre rimanere la decisione, anche con i toni drammatici e urgenti con cui a volte questa si presenta nella nostra vita.
L’umanità ha bisogno di speranza e di capacità di decidere senza dipendere dalle scelte delle macchine. “Il fatto che vi ritroviate a Hiroshima per parlare di intelligenza artificiale e pace è di grande importanza simbolica. – ha continuato Bergoglio – Tra gli attuali conflitti che scuotono il mondo, sempre più spesso purtroppo oltre all’odio della guerra si sente parlare di questa tecnologia. È urgente ripensare lo sviluppo e l’utilizzo di dispositivi come le cosiddette armi letali autonome per bandirne l’uso, cominciando già da un impegno fattivo e concreto per introdurre un sempre maggiore e significativo controllo umano“.
“Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita ad un essere umano. – ha concluso il Papa – Se guardiamo alla complessità delle questioni che abbiamo davanti, includere nel governo delle intelligenze artificiali le ricchezze culturali dei popoli e delle religioni è una chiave strategica per il successo del vostro impegno per una saggia gestione dell’innovazione tecnologica”.
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