Un Tribunale in Russia ha ordinato l’arresto di Yulia Navalnaya, vedova del leader dell’opposizione Alexei Navalny.
Il provvedimento è stato emesso martedì dal Tribunale distrettuale Basmannyj di Mosca nel corso di un’udienza tenutasi in contumacia poiché Navalnaya vive all’estero, forse in Germania. La donna è accusata di essere coinvolta in un gruppo estremista. Il marito, che era il principale nemico politico del presidente russo Vladimir Putin, è morto a febbraio in una colonia carceraria artica.
Navalny è stato imprigionato dopo essere tornato a Mosca nel gennaio 2021 dalla Germania, dove si stava riprendendo dall’avvelenamento. Doveva scontare una condanna a 19 anni per accuse di estremismo. Le autorità hanno affermato che si è ammalato dopo “una passeggiata”, senza fornire ulteriori dettagli ma respingendo tutte le accuse in merito al decesso.
Yulia Navalnaya rischia ora l’arresto e quindi il processo se e quando ritornerà in Russia. La donna, 48 anni nata a Mosca, subito dopo la morte del marito ha lanciato diverse accuse nei confronti di Putin e promesso di portare avanti le sue attività. Non è trapelato ancora molto riguardo le accuse del Tribunale che potrebbero includere anche le attività della Fondazione per la lotta alla corruzione (Acf o Fbk) fondata da Navalny nel 2011.
“Vladimir Putin è un assassino e un criminale di guerra. – ha scritto Yulia su X – Il suo posto è in prigione, e non da qualche parte all’Aia, in un’accogliente cella con tv, ma in Russia, nella stessa colonia e nella stessa cella di due metri per tre in cui ha ucciso Alexei”. Il riferimento della 48enne è al recente mandato d’arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (Cpi) dell’Aia nei confronti del presidente russo, accusato tra le altre cose di crimini di guerra. La portavoce di Yulia Navalnaya, Kira Yarmysh, ha descritto la sentenza come “un riconoscimento dei meriti” della donna.
“Il mandato d’arresto russo contro Yulia Navalnaya è un mandato d’arresto contro il desiderio di libertà e democrazia. Dopo la morte del marito Alexei Navalny, porta avanti la sua eredità, e con lei molti russi”, ha scritto su X il Cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Anche in Italia le reazioni non si sono fatte attendere. “Tramite uno dei suoi tribunali fantoccio, Putin ha ordinato l’arresto in contumacia di Yulia Navalnaya. – ha detto Ivan Scalfarotto, responsabile Esteri di Italia Viva – Crimini di guerra all’estero, giro di vite sui dissidenti all’interno: non si fa più nemmeno un vago tentativo di nascondere agli occhi del mondo la faccia feroce e liberticida del regime”. Per Lia Quartapelle del Pd, vicepresidente della Commissione Esteri della Camera “il regime di Putin spicca un mandato di arresto contro Yulia Navalnaya. La sua unica colpa: l’amore per suo marito. A lei, ai suoi figli, a tutti gli attivisti del movimento di Navalny in Russia e all’estero la nostra solidarietà e ammirazione”.
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