Il duello perso, le polemiche tra i democratici, il pressing incessante dell’ingombrante avversario repubblicano: il caso Joe Biden.
“Ho fatto un casino, ho commesso un errore”. Parole del presidente degli Stati Uniti in carica Joe Biden, leader dei democratici. Parole pronunciate nelle scorse ore in una nuova intervista in radio. L’errore di cui parla Biden sta nel come ha affrontato il duello in tv alla Cnn contro il tycoon nonché repubblicano Donald Trump. Qualche gaffe, qualche leggerezza, qualche ritardo nelle risposte.
Sta di fatto che la scorsa settimana Trump si è portato a casa il confronto. Biden, invece, è accompagnato da giorni da polemiche circa la sua candidatura. Anche molti politici ed analisti a lui vicini gli hanno consigliato di ritirarsi, tanto che per diversi media americani il passo indietro sarebbe imminente. Eppure, pubblicamente almeno, Biden sembra essere sicuro: “Sarò in gara fino alla fine e vinceremo”.
Una sicurezza scandita in queste ore anche da tutti i governatori democratici che si sono confrontati proprio con Biden alla Casa Bianca. “Tutti i governatori democratici sono dalla parte di Joe Biden e tutti noi vogliamo vincere a novembre. – ha detto il governatore del Minnesota Tim Waltz – È stato un dialogo schietto e franco. Il presidente ci ha assicurato che è in corsa per vincere”.
Eppure, all’interno del partito, ci sarebbe un secondo livello che starebbe discutendo su come sostituire Biden dalla corsa alle presidenziali di novembre. Una exit strategy, appunto. Che sia convincente per gli elettori, che preservi l’immagine dell’attuale presidente degli Stati Uniti d’America. Van Jones, ex funzionario dell’amministrazione del presidente Barack Obama, ha tracciato il quadro.
Joe Biden, il partito nel panico?
“Comprendo che la gente lo voglia difendere, – ha detto Jones – proteggere, dargli lo spazio e la dignità di fare una scelta da solo. Ma in questo momento è in corso una grande conversazione su come questa sostituzione avverrà, e non se”. L’ex funzionario di Obama ha parlato di un partito in preda al panico, di chat infuocate in cui ci si scambiano opinioni, opzioni, file e addirittura pareri legali.
Una delle due entità, insomma, presidente o partito, dovrebbero fare il primo passo entro poche settimane. In attesa c’è l’attuale vice di Joe, Kamala Harris. La vicepresidente è attesa in Louisiana, Texas e Indiana per partecipare a eventi rivolti ad alcuni gruppi di elettori chiave come i neri, le donne e i giovani. Ma in attesa c’è anche Trump. Che nelle scorse ore è stato ripreso a bordo di una golf cart ed ha rilasciato alcune dichiarazioni: “L’ho eliminato dalla corsa, e questo significa che avremo Kamala”.