Il dato allarmante sul revenge porn emerge dalla relazione 2023 dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali diffusa oggi.
Stando a quanto contenuto nel rapporto il fenomeno risulta in preoccupante aumento. Sono state ben 299 le segnalazioni. Si tratta di avvisi, praticamente raddoppiati rispetto al 2022, inviati al Garante da parte di persone che temono la diffusione di foto e video a contenuto sessualmente esplicito. L’Autorità ha fatto sapere che le segnalazioni ricevute sono state trattate tempestivamente.
Nella maggior parte dei casi l’esame si è concluso con un provvedimento diretto alle piattaforme coinvolte per ottenere il blocco preventivo della diffusione delle foto e dei video. Sempre in quest’ambito sono stati firmati anche nuovi protocolli tra Garante e Co. Re.Com di diverse Regioni per combattere revenge porn e cyberbullismo. Inoltre sono stati realizzati numerosi incontri con i giovani in diverse città italiane.
La relazione si concentra molto poi sull’Intelligenza Artificiale con numerosi interventi da parte del Garante. Dopo un iniziale blocco di ChatGpt, per raccolta illecita di dati personali e assenza di sistemi per la verifica dell’età dei minori, la piattaforma è stata riaperta garantendo più trasparenza e più diritti agli utenti. Nel frattempo è stata costituita una task force ad hoc a livello europeo e sono in corso ulteriori verifiche dell’Autorità.
Il Garante ha imposto lo stop anche al chatbot Replika. Troppi i rischi per i minori e le persone emotivamente fragili, ed ha avviato un’istruttoria su Sora il modello di intelligenza artificiale che crea brevi video da poche righe di testo. Sotto la lente dell’Autorità anche Pornhub, chiesti chiarimenti su profilazione degli utenti e sistemi di tracciamento. Sempre in questo ambito, il provvedimento del Garante Privacy che detta le regole per difendere i dati personali dal webscraping.
L’Autorità ha inoltre inviato un avvertimento a Worldcoin. Avvertimento riguardante il progetto di scansione dell’iride in cambio di criptovalute, senza adeguate garanzie e la necessaria consapevolezza da parte degli utenti. Sul fronte della tutela on line dei minori nell’anno trascorso è proseguita l’azione di vigilanza sull’età di iscrizione ai social, anche attraverso sistemi di age verification. In questa direzione si muove il tavolo di lavoro istituito con un protocollo d’intesa tra Garante e Agcom.
Importante anche il numero dei data breach notificati nel 2023 al Garante da parte di soggetti pubblici e privati: 2.037. Nel settore pubblico (37% dei casi), le violazioni hanno riguardato soprattutto Comuni, istituti scolastici e strutture sanitarie. Nel settore privato (63% dei casi) sono stati coinvolte sia Pmi e professionisti sia grandi società del settore delle telecomunicazioni, energetico, bancario, dei servizi e delle telecomunicazioni. Nei casi più gravi sono stati adottati provvedimenti di tipo sanzionatorio.
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