La polizia di stato ha fermato due presunti criminali, tra cui uno minorenne, ritenuti responsabili della morte di dieci migranti.
I fatti si sono svolti il 17 giugno scorso. INews24 li ha raccontati all’indomani della tragedia con la voce dei responsabili della ong Resqship, il cui veliero Nadir ha risposto alla chiamata di soccorso in mare. I volontari hanno salvato 54 persone da un’imbarcazione di legno a sud di Lampedusa. I cadaveri di 10 uomini sono stati trovati nel ponte inferiore dello stesso natante.
“Sottocoperta sembravano tutti morti. – ci hanno spiegato dalla ong – Poi abbiamo visto che alcuni respiravano. Era molto difficile tirarli fuori ed abbiamo dovuto usare un’ascia. Probabilmente hanno perso i sensi a causa delle esalazioni del gas e poi sono annegati. C’era acqua”. Nadir ha incrociato la barca di legno poco manovrabile e sovraffollata a circa 50 miglia a sud-ovest di Lampedusa. Il motore della barca si era fermato.
Secondo le indagini due persone residenti in Libia “avrebbero compiuto atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio nazionale di 54 migranti” e “il tutto per trarne profitto anche indiretto, conducendo, governando e tracciando la rotta alla guida di un’imbarcazione inadatta ad effettuare quella traversata e in pessime condizioni di sicurezza”.
A bordo di una motovedetta della guardia costiera i migranti soccorsi sono stati trasferiti a Lampedusa, mentre Nadir ha trainato a Lampedusa l’imbarcazione intercettata con le 10 salme in stiva. Presso l’hotspot dell’isola sono intervenuti gli uomini dello Sco, della Sisco di Palermo e dalla squadra mobile di Agrigento. I poliziotti hanno ascoltato tutti i migranti sbarcati, ricostruendo le fasi della traversata in mare dalle coste libiche a quelle italiane.
L’imbarcazione è partita da Zuhar. I due fermati avrebbero condotto l’imbarcazione, tenendosi in contatto, al momento dell’imbarco, con i trafficanti che operano sulla costa. Uno dei due presunti scafisti, minorenne, avrebbe curato le operazioni di imbarco dei migranti, regolando l’ingresso e l’uscita degli stessi dalla stiva dell’imbarcazione.
Migranti costretti nella stiva, il ruolo del presunto scafista minorenne
Il minore ha pure impedito l’uscita dalla stiva delle persone poi morte minacciandole anche con un coltello a serramanico. Le indagini hanno potuto anche identificare compiutamente le 10 vittime. Gli indagati sono stati trasferiti in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.
“È difficile per noi indagare tra i migranti, a parte i rapporti familiari. Non sappiamo bene come funzionano i viaggi e chi li organizza. – hanno commentato da Resqship – Sappiamo che spesso coloro che guidano la barca in realtà sono gli ultimi della catena di una struttura molto più grande”. Il Ministero dell’Interno, intanto, ha diffuso i dati degli sbarchi sulle coste italiane nei primi sei mesi del 2024. Sono sbarcati in Italia 25.345 migranti con una variazione percentuale che raggiunge il -60% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando erano stati 62.364