Buone notizie per i pensionati italiani: l’Inps, tramite un messaggio ai diretti interessati, sta comunicando l’arrivo della quattordicesima.
L’Istituto Nazionale di Previdenza ha quindi previsto a luglio, per i pensionati con redditi inferiori a due volte il trattamento minimo (15.563,86 euro in un anno) la cosiddetta “somma aggiuntiva”. L’Inps ha anche specificato i limiti di reddito validi per il 2024 e gli importi dovuti. Sempre a seconda dei redditi e degli anni di contribuzione.
Nel dettaglio il limite di reddito per ottenere il beneficio della quattordicesima sale fino a 16.067,86 euro grazie alla clausola di salvaguardia per chi ha almeno 25 anni di contributi versati. Il beneficio va dai 336 euro per chi ha tra i 15 e i 18 anni di contributi e un reddito tra 1,5 e due volte il trattamento minimo ai 655 euro per chi ha almeno 25 anni di contributi e un reddito inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo (11.823,90 euro).
“L’Inps è attuatore delle misure di legge volte a favorire la stabilità e la sostenibilità del Sistema, – ha fatto sapere Roberto Ghiselli, presidente del Comitato di Indirizzo e Vigilanza – assicurando una rete di protezione e di sicurezza per il Paese. In tal senso ricordiamo che il bilancio per l’anno 2023 restituisce la fotografia di un Istituto con i conti in ordine e ben governato: lo certifica lo stesso recente voto positivo del Civ”.
Per avere accesso alla somma aggiuntiva è necessario avere almeno 64 anni. Coloro che perfezionano il requisito anagrafico richiesto dal 1 agosto 2024 o dal 1 luglio 2024 al 31 dicembre 2024, e ai soggetti divenuti titolari di pensione nel corso del 2024, che rientrano nei limiti anagrafici e reddituali normativamente previsti, la quattordicesima è, come di consueto, attribuita d’ufficio con la rata di dicembre 2024.
Per la determinazione del reddito rileva solo il reddito individuale del titolare composto, oltre che dalla pensione stessa, dai redditi di qualsiasi natura. Sono esclusi i trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento, il reddito della casa di abitazione, i trattamenti di fine rapporto e competenze arretrate. Sono escluse anche le pensioni di guerra, le indennità per i ciechi parziali, l’indennità di comunicazione per i sordomuti.
Con contributi versati fino a 15 anni (fino a 18 per gli autonomi) si ha diritto a 437 euro se si ha un reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo e a 336 euro se si ha un reddito tra 1,5 e due volte il trattamento minimo. Se si hanno tra i 15 e i 25 anni di contributi (tra 18 e 28 gli autonomi) si ha diritto a 546 euro se si ha un reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo e a 420 se si ha un reddito tra 1,5 e due volte il trattamento minimo. Se si hanno più di 25 anni di contributi (28 gli autonomi) si ha diritto a 655 euro se si ha un reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo e a 504 euro se si ha un reddito tra 1,5 e due volte il trattamento minimo.
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