Tentato attacco all’ambasciata di Israele a Belgrado, un poliziotto è rimasto ferito, l’assalitore è stato ucciso. Cosa è successo.
Intorno alle 11 di questa mattina, sabato 29 giugno, un agente della polizia serba in servizio per la tutela della sicurezza dell’ambasciata israeliana, è rimasto ferito in seguito a un tentato attacco all’ambasciata.
La notizia arriva dalla televisione serba Rts, secondo la quale l’attentatore ha utilizzato una balestra per colpire un componente della gendarmeria, Milos Jevremovic, al collo. Quest’ultimo ha risposto per legittima difesa, sparando e ferendo a morte l’aggressore. Il Ministero dell’Interno ha fatto sapere che il poliziotto è stato sottoposto a un intervento chirurgico per la rimozione del dardo e ora è ricoverato in terapia intensiva in condizioni stabili.
A Belgrado sono state rafforzate le misure di sicurezza e gli uffici dell’ambasciata israeliana sono stati chiusi. La presenza della polizia nei prossimi giorni sarà aumentata in tutti i luoghi di ritrovo pubblico, a partire dai centri commerciali. Dell’assalitore nel momento in cui scriviamo si sa che si tratta di un trentaquattrenne, arrivato il Serbia da Plav, in Montenegro, insieme con la famiglia, a marzo del 2024. Si chiama Miloš (Salahudin) Žujović.
Secondo il ministro dell’Interno Ivica Dacic si è trattato in un atto terroristico di stampo jihadista wahabita. Il wahabismo è una corrente fondamentalista dell’Islam sunnita, che ha le stesse radici dell’Isis e di Al Quaida. Sempre Dacic ha emanato il livello rosso per minaccia terroristica.
Numerosi esponenti delle istituzioni sono intervenuti per condannare l’attacco. Tra questi, il premier serbo Milos Vucecic, che lo ha definito “odioso” e “terroristico”, ed ha invitato i cittadini a fidarsi dei loro rappresentanti: “Si tratta di un atto insensato che non si può attribuire a nessuna religione, nessun popolo”.
L’ipotesi quindi, è che si sia trattato di un episodio a se stante, “l’azione criminosa di un singolo che ha un nome e un cognome”. Il ministero degli Esteri israeliano ha fatto sapere che “nessun dipendente è rimasto ferito” a Belgrado. Sul caso si indaga e nel frattempo diverse persone sono state arrestate a scopo precauzionale. Il capo della polizia Ninoslav Cmolić ha fatto sapere che verranno effettuate “perquisizioni in diversi luoghi, alcune oggi, altre nei prossimi giorni. Andremo ovunque crediamo che possano nascondersi aiutanti o complici”.
Il ministro per la Riconciliazione, la Cooperazione regionale e la Stabilità sociale serbo, Usame Zukorlic, ha dichiarato: “Condanno questo atto di terrorismo come essere umano. Qualsiasi violenza che metta in pericolo vite umane è inaccettabile e contraria a tutti i valori umani. Poi, condanno questo atto come musulmano. Coloro che, invocando l’Islam, commettono atti illeciti, causano un grave danno all’Islam, presentando al mondo un’immagine sbagliata. L’Islam è una religione di pace e compassione e tali azioni sono contrarie ai suoi principi fondamentali”.
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