La premier Giorgia Meloni è intervenuta sull’inchiesta di Fanpage.it, Gioventù Meloniana.
Nelle ultime settimane ha fatto particolarmente discutere il servizio del quotidiano online, che ha svelato quello che accade nel movimento giovanile di Fratelli d’Italia, tra insulti antisemiti, omofobia, richiami al Ventennio fascista, razzismo e Sieg heil.
L’inchiesta portato alla luce anche il comportamento di militanti che hanno collaborato e collaborano ancora con i massimi dirigenti del partito della premier. A margine del Consiglio europeo a Bruxelles, Meloni ha espresso il suo pensiero dopo settimane di silenzio.
“Penso che chi ha sentimenti razzisti, antisemiti o nostalgici semplicemente abbia sbagliato la propria casa, perché questi sentimenti sono incompatibili con Fratelli d’Italia. Non ci sono ambiguità da parte mia su questo”. Tuttavia, Meloni contesta il metodo usato dai giornalisti di Fanpage.
“Nella storia della Repubblica non è mai accaduto quello che Fanpage ha fatto con FdI, con nessun partito politico con nessuna organizzazione giovanile, con nessuna organizzazione sindacale. Non si è mai ritenuto di infiltrarsi in un’organizzazione politica, riprenderne segretamente le riunioni, riprendere anche i fatti personali di minorenni”. Ed ha fatto presente che “in altri tempo questi sono i metodi che usavano i regimi”.
Inchiesta Fanpage “nuova frontiera di sconto politico”: ma la politica (stavolta) non c’entra
Meloni ha parlato di “nuova frontiera di scontro politico”, dimenticando però di parlare di un’inchiesta giornalistica che non è nata come strumento politico. Gioventù Meloniana, soprattutto dopo la pubblicazione della seconda parte, ha causato un dibattito in tutta la politica, anche perché Gioventù Nazionale ha preso di mira la senatrice Ester Mieli, diventata bersaglio di parole antisemite.
Flaminia Pace, responsabile del circolo Pinciano di GN, si è dimessa, ufficialmente “per motivi personali”. Lo stesso Consiglio nazionale di Gioventù Nazionale definisce i fatti emersi dall’inchiesta gravi e “in palese violazione di tutti i valori e principi che da sempre animano il Consiglio Nazionale dei Giovani”.
Si è dimessa anche Elisa Segnini, capo segretaria della deputata Ylenia Lucaselli che aveva parlato di Ilaria Salis: “Vado a Budapest a fare festa e a Orban dico che Ilaria Salis deve marcire in galera con i topo e i ratti che le mangiano i piedi”.
Hanno preso le distanze anche Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia, e Giovanni Donzelli, che definisce “inaccettabili, nonostante le modalità con cui sono state carpite e divulgate, le frasi che si sentono nei filmati”. Ad Ester Mieli ha espresso solidarietà anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, mentre le opposizioni si allarmano.
In una nota di Italia Viva si legge di un “crescente clima di antisemitismo che sta emergendo in tutta Europa, nell’ambito di formazioni estremiste”, che “desta forte preoccupazione”. Anche dal Pd arrivano critiche. Matteo Orfini su X ha scritto: “Devono ripulire davvero, cacciando anche quei parlamentari e dirigenti che sapevano e che hanno coperto. Altrimenti è solo una ridicola finta”.
Le opposizioni attaccano
“Omofobia, razzismo, nostalgia per Benito Mussolini, simpatie per Adolf Hitler e il nazismo, antisemitismo che li porta persino ad attaccare una loro sottosegretaria: il silenzio di Giorgia Meloni fino ad ora è stato assordante. Da adesso diventa vero e proprio assenso”, sono state le parole di Riccardo Magi, segretario di +Europa, prima che Meloni intervenisse.
“Come poteva non accorgersene”, Giorgia Meloni? Si domanda Francesco Silvestri, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera. “E come possiamo pensare che cacci questi personaggi quando lei stessa non fa che parlare da anni alla pancia del peggio del Paese?”.