Oltre 2,6 milioni di morti all’anno sono causate dal consumo di alcol e 600mila dall’uso di droghe psicoattive.
Si tratta del 4,7% dei decessi totali nel mondo. I dati provengono dal nuovo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) intitolato “Global status report on alcohol and health and treatment of substance use disorders”. Il rapporto indica che circa 400 milioni di persone a livello globale convivono con disturbi derivanti dall’utilizzo di alcol e droghe.
“L’uso di sostanze – ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms – danneggia gravemente la salute individuale. Aumentando il rischio di malattie croniche e di problemi di salute mentale. E provocando milioni di morti evitabili ogni anno. Pone un pesante fardello sulle famiglie e sulle comunità, aumentando l’esposizione a incidenti, lesioni e violenza”.
Il precedente rapporto è stato pubblicato nel 2018. La nuova pubblicazione era prevista per il 2022 dopo il consueto intervallo di tempo di circa 3 anni, ma è stato rinviato a causa della pandemia da Covid-19. Secondo l’Oms è quindi necessario accelerare le azioni di contrasto a livello globale verso il raggiungimento dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile (Sdg) 3.5 entro il 2030.
Il documento evidenzia che, nonostante una certa riduzione dei tassi di mortalità correlata all’alcol a partire dal 2010, il numero complessivo di decessi dovuti al consumo di alcol rimane elevato. Con numeri più alti nella regione europea e in quella africana. Di tutti i decessi attribuibili all’alcol nel 2019, circa 1,6 milioni di decessi sono dovuti a malattie non trasmissibili, inclusi 474mila per malattie cardiovascolari e 401mila per cancro.
Circa 724mila morti sono dovuti a infortuni, come quelli derivanti da incidenti stradali, autolesionismo e violenza interpersonale. Altri 284mila sono legate a malattie trasmissibili. Ad esempio, è stato dimostrato che il consumo di alcol aumenta il rischio di trasmissione dell’Hiv a causa di rapporti sessuali non protetti. Nonché di infezione da tubercolosi che sopprime un’ampia gamma di risposte immunitarie.
La percentuale più alta (13%) di decessi attribuibili all’alcol nel 2019 si è verificata tra i giovani di età compresa tra 20 e 39 anni. Il consumo totale di alcol pro capite nella popolazione mondiale è leggermente diminuito da 5,7 litri nel 2010 a 5,5 litri nel 2019. I livelli più alti di consumo pro capite nel 2019 sono stati osservati in Europa e nelle Americhe.
Il consumo di alcol pro capite tra i bevitori ammonta in media a 27 grammi di alcol puro al giorno, equivalenti all’incirca a due bicchieri di vino, due bottiglie di birra (33 cl) o due porzioni di superalcolici (4 cl). “Per costruire una società più sana ed equa, – ha concluso il direttore generale dell’Oms – dobbiamo impegnarci urgentemente in azioni coraggiose. Che riducano le conseguenze sociali e sanitarie negative del consumo di alcol e rendano accessibili e convenienti i trattamenti per i disturbi da uso di sostanze“.
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