Non verrà effettuata autopsia sul corpo di Cristian Molnar, travolto e ucciso dalla piena del Natisone il cui corpo è stato ritrovato ieri.
Come confermato da Gaetano Laghi, rappresentante legale della famiglia Molnar, sentito in esclusiva per iNews24, il corpo del giovane sarà subito restituito ai familiari. Il dissequestro della salma è stato già autorizzato dalla Procura della Repubblica di Udine. L’autorità giudiziaria sta conducendo le indagini su quanto accaduto nel pomeriggio del 31 maggio scorso.
Il cadavere del giovane romeno è stato individuato domenica scorsa dopo 23 giorni di ricerche dai sommozzatori dei vigili del fuoco del nucleo speleo alpino fluviale. Il corpo si trovava sotto un enorme sasso, all’interno di una galleria, coperto anche da legname.
Molnar e due ragazze, anch’esse romene, Patrizia Cormos e Bianca Doros, sono stati uccisi dalla piena del fiume Natisone. I corpi senza vita delle giovani sono stati ritrovati il 2 giugno. I tre ragazzi erano andati sul greto del corso d’acqua per scattare alcune foto rimanendo travolti dalle acque rapidamente salite a causa delle precipitazioni dei giorni precedenti. Il funerale di Cristian si terrà con ogni probabilità in Romania, dove i familiari attendono il corpo. Il fratello del 25enne, Radu Petru, ha riconosciuto il corpo già domenica scorsa.
“I soccorsi non si sono mai fermati e finalmente è arrivata la svolta. – ha commentato l’avvocato Laghi – La famiglia ha espresso un ringraziamento doveroso per chi ha consentito il ritrovamento del corpo. Completata questa fase, adesso ci concentreremo sulle indagini”. La Procura di Udine ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo. Al momento, però, nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati.
Pm e carabinieri hanno ascoltato soccorritori, testimoni e familiari delle vittime. Nei giorni scorsi il procuratore capo di Udine Massimo Lia ha puntualizzato che “in queste vicende, per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo”. Al centro delle indagini le quattro telefonate che Patrizia ha fatto per chiamare i soccorsi, una delle quali a vuoto, nell’arco di circa trenta minuti. “Per noi era prioritario che si ritrovasse il corpo del povero ragazzo. – ha continuato Laghi – Da domani in poi cominceremo a pensare al resto. Le indagini proseguono”.
Oggi a Premiaricco, il Comune nel cui territorio è avvenuta la tragedia, il sindaco Michele De Sabato ha proclamato il lutto cittadino. “Devo inviare un ringraziamento a tutti i volontari e professionisti – ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga – che si sono impegnati nelle ricerche perché almeno è stata data alla famiglia la dignità di avere un corpo su cui piangere. Devo ringraziare la comunità di Premariacco che si è impegnata e ha collaborato. Penso anche ai pasti che ha preparato per i volontari e i vigili del fuoco, ho sentito proprio ieri il sindaco che mi ha detto che c’è stata una solidarietà costante da parte di tutta la comunità stessa”.
Il consolato generale di Romania a Trieste, infatti, è in contatto con i familiari della persona deceduta, pronto a prestare assistenza consolare, secondo le competenze. Anche rilasciando il certificato di morte e favorendo il rimpatrio della salma.
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