Gran caldo durante la maturità 2024, specialmente nel centro e nel sud Italia: rimodulare l’anno o dotare le scuole di climatizzatori.
Le proposte sono del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (Cnddu) che ha già investito il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Questa settimana in pratica, in contemporanea con l’inizio della maturità 2024, è arrivato in Italia l’anticiclone africano Minosse che, specialmente al Sud ha fatto boccheggiare tutti. Studenti compresi.
I cambiamenti climatici stanno comportando ondate di calore sempre più persistenti e intense, facendo registrare temperature veramente elevate. Pertanto “si chiede di rimodulare l’anno scolastico in modo da evitare che gli esami di stato possano essere sostenuti in periodi di forte afa. Sia gli scritti sia gli orali vengono tenuti durante le ore centrali della mattinata. La concentrazione e il rendimento in condizioni di reale affanno fisico sicuramente non favoriscono una prestazione ottimale per tutti”.
In alternativa i docenti hanno chiesto un urgente monitoraggio di tutte le strutture scolastiche che ospitano gli esami. L’obiettivo è munirle di climatizzatori onde evitare malori o disagi tra docenti e studenti impegnati nelle attività didattiche. Attualmente moltissime aule dispongono a malapena di un ventilatore.
“Ricordiamo che – ha detto Romano Pesavento del Cnddu – come stabilisce l’art. 11 della Legge 11 gennaio 1996, n.23 dal titolo ‘Norme per l’edilizia scolastica’ le strutture edilizie scolastiche costituiscono l’ambiente educativo per eccellenza e pertanto andrebbero riqualificate in funzione della costante evoluzione delle dinamiche formative, culturali, economiche e sociali del territorio di riferimento”.
Almeno da dieci anni stiamo assistendo a stagioni estive torride e la tendenza, secondo i climatologi, difficilmente si potrà invertire, e bisogna fare i conti con un riadattamento della strumentazione scolastica. Le nuove tecnologie sono sicuramente necessarie per consentire agli studenti di inserirsi correttamente nella propria realtà.
“Tuttavia un ambiente confortevole è la conditio sine qua non per rendere più efficace l’apprendimento. – hanno concluso i docenti – Non bisogna sottovalutare la possibilità che il disagio fisico possa portare a gravi problemi di salute. Da più tempo si sente parlare di percorsi educativi da sviluppare durante l’estate anche per dare una risposta alle esigenze delle famiglie e per contrastare la dispersione scolastica in aree particolarmente difficili. Costruire oasi educative significa anche fornire le strutture di quelle dotazioni che invogliano gli studenti a recarsi a scuola”.
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