Nei territori occupati Mosca starebbe imponendo il proprio programma di studi, la propaganda anti-Ucraina ed il russo come lingua.
A rivelarlo è in queste ore è un rapporto di Humans Rights Watch, l’organizzazione non governativa che si occupa della difesa dei diritti umani con sede principale a New York. Le leggi internazionali vietano agli occupanti di imporre le proprie leggi, istruzione compresa.
Il documento di 66 pagine è intitolato “Istruzione sotto occupazione: russificazione forzata del sistema scolastico nei territori ucraini occupati”. Il rapporto documenta le violazioni del diritto internazionale da parte delle autorità russe. A Kharkivska ed in altre regioni occupate il personale scolastico che si è rifiutato di obbedire sarebbe stato minacciato, detenuto o torturato. Il preside di una scuola del villaggio di Borivske sarebbe stato picchiato ripetutamente per essersi rifiutato di fornire informazioni sulla sua scuola.
“La Russia dovrebbe smettere di negare ai bambini ucraini il diritto all’istruzione. – ha affermato Bill Van Esveld, direttore associato per i diritti dei bambini presso Human Rights Watch – Dovrebbe cessare immediatamente i tentativi di russificare il sistema educativo. E di effettuare l’indottrinamento politico nei territori occupati dell’Ucraina”.
Human Rights Watch ha intervistato 42 educatori, personale scolastico e altri funzionari nella regione di Kharkivska dopo che le forze russe hanno lasciato l’area nel settembre 2022. Ed ha intervistato insegnanti che erano stati sfollati o che erano fuggiti da Khersonska, Zaporizka, Donetska e Luhanska, attualmente sotto occupazione.
Un milione di bambini ucraini in età scolare è ancora nei territori occupati. I dati forniti dal Ministero ucraino dell’Istruzione e della Scienza indicano che più di 62.400 bambini che vivono nelle aree occupate continuano a studiare a distanza. Il programma scolastico russo includerebbe libri di testo di storia che giustificano l’invasione. O dipingerebbe l’Ucraina come uno “stato neonazista” e limiterebbe rigorosamente l’insegnamento della lingua ucraina. Le autorità russe poi richiederebbe che le scuole secondarie forniscano loro i nomi degli studenti di età pari o superiore a 18 anni. L’obiettivo è di arruolarli nelle forze armate.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia garantisce il diritto dei bambini a un’educazione. Istruzione che sviluppi il rispetto per la “propria identità culturale, lingua e valori” del bambino. Nonché per i “valori nazionali” del paese di origine del bambino. L’imposizione da parte della Russia di modifiche all’istruzione nei territori occupati viola anche altri standard internazionali sui diritti umani, tra cui il divieto di propaganda di guerra, il diritto dei bambini all’istruzione nella loro lingua madre e il diritto dei genitori di scegliere l’istruzione dei propri figli.
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