Monsignor Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti, è accusato di “scisma” dal Dicastero della Dottrina delle Fede.
L’organo della Santa Sede, il cui attuale prefetto è il cardinale Víctor Manuel Fernández, è dotato di una sezione disciplinare che si occupa dei delitti riservati al Dicastero e trattati dal Supremo Tribunale Apostolico. È proprio la sezione disciplinare che ha citato Viganò affinché “possa prendere nota delle accuse e delle prove circa il delitto di scisma di cui è accusato”.
Nell’atto si legge delle “affermazioni pubbliche dalle quali risulta una negazione degli elementi necessari per mantenere la comunione con la Chiesa Cattolica; negazione della legittimità di Papa Francesco, rottura della comunione con Lui e rifiuto del Concilio Vaticano II”.
Carlo Maria Viganò negli ultimi anni è salito diverse volte alla ribalta delle cronache. In passato ha accusato Papa Francesco di avere insabbiato le denunce di abusi sessuali contro il cardinale Theodore McCarrick. Più recentemente ha dapprima affermato che la pandemia da Covid-19 sarebbe stata voluta da Dio per punire i peccati della società e poi si è scagliato contro i media: “In tutte la parti del mondo in cui vige la psico-pandemia il popolo scende nelle piazze a manifesta il proprio dissenso. I media di regime tacciono”.
Noto è anche il suo sostegno a Donald Trump. Nel 2020 scrisse una lettera aperta all’allora presidente Usa per parlare della teoria del “Great Reset” e della dittatura sanitaria. Lo scorso anno ha fondato l’associazione Exsurge Domine. Ed ha annunciato l’istituzione del seminario Collegium Traditionis a Viterbo. Lo scopo è di fornire formazione ai seminaristi non disposti ad accettare “gli errori del Concilio Vaticano II o le deviazioni di Bergoglio”.
“Considero le accuse rivolte nei miei riguardi come un motivo di onore. – ha commentato Viganò – Credo che la formulazione stessa dei capi d’accusa confermi le tesi che ho più e più volte sostenuto nei miei interventi. Non è un caso che l’accusa nei miei confronti riguardi la messa in discussione della legittimità di Jorge Mario Bergoglio e il rifiuto del Vaticano II: il Concilio rappresenta il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico di cui la bergogliana ‘chiesa sinodale’ è necessaria metastasi”.
“Monsignor Viganò ha assunto alcuni atteggiamenti e ha fatto alcuni gesti a cui deve rispondere. Mi pare che sia normale che la Dottrina della Fede abbia preso in mano la situazione e stia svolgendo quelle indagini necessarie. Ha dato a lui la possibilità di difendersi. – ha detto il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin – A livello personale mi dispiace tantissimo proprio perché io l’ho sempre apprezzato come un grande lavoratore, molto fedele alla Santa Sede che in un certo senso era di esempio; anche quando è stato Nunzio apostolico ha lavorato estremamente bene. Cosa sia successo non lo so”.
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