Il colosso delle banane Chiquita è stato condannato a pagare 38,3 milioni di dollari per aver finanziato in Colombia un gruppo paramilitare.
È la storica sentenza emessa da un Tribunale federale della Florida, West Palm Beach. Il risarcimento è destinato a 16 familiari di persone uccise durante la lunga guerra civile colombiana. Sono molteplici le cause simili pendenti in diversi Tribunali statunitensi. È una delle prime volte che una società privata degli Usa viene condannata per violazioni di diritti umani in altri Paesi.
La vicenda è stata attentamente seguita da EarthRights International, un’organizzazione non governativa senza scopo di lucro statunitense attiva nella difesa dei diritti umani e dell’ambiente fondata nel 1995. “È il trionfo alla fine di un processo che va avanti da quasi 17 anni, per tutti noi che abbiamo sofferto così tanto in questi anni. – ha dichiarato uno dei parenti delle vittime – C’è un dibattito su giustizia e riparazione. Non siamo in questo processo perché lo vogliamo. È stata Chiquita, con le sue azioni, a trascinarci dentro. Abbiamo una responsabilità nei confronti delle nostre famiglie e dobbiamo lottare per loro”.
“Questo verdetto – ha detto Marco Simons, consigliere generale di EarthRights International nonché avvocato di uno dei querelante – manda un messaggio forte alle aziende di tutto il mondo: il profitto derivante dalle violazioni dei diritti umani non rimarrà impunito. Queste famiglie, vittime di gruppi armati e corporazioni, hanno affermato il loro potere e hanno prevalso nel processo giudiziario”.
Dal canto suo l’azienda ha fatto sapere che “la situazione in Colombia è stata tragica. Tuttavia, ciò non cambia la nostra convinzione che non vi sia alcuna base legale per queste affermazioni”. Nel dettaglio, agli atti dell’inchiesta c’è un dato di fatto: tra il 1997 e il 2004, Chiquita ha pagato alle Forze Unite di Autodifesa della Colombia, conosciute con l’acronimo Auc, circa 1,7 milioni di dollari.
Le Auc sono ritenute responsabili dell’uccisione di migliaia di persone in quegli anni. Chiquita ha insistito sul fatto che la sua filiale colombiana, Banadex, ha effettuato i pagamenti solo per paura che l’Auc potesse danneggiare i suoi dipendenti e le sue attività. Il processo è iniziato con la selezione della giuria il 24 aprile ma il caso era stato originariamente presentato nel luglio 2007.
“I nostri clienti hanno rischiato la vita – ha detto Agnieszka Fryszman, un altro avvocato coinvolto nel caso – per farsi avanti e chiedere conto a Chiquita, riponendo la loro fiducia nel sistema giudiziario degli Stati Uniti. Sono molto grato alla giuria per il tempo e la cura che ha dedicato alla valutazione delle prove. Il verdetto non riporta indietro i mariti e i figli che sono stati uccisi, ma mette le cose in chiaro”.
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