Campi Flegrei, il boato prima del terremoto: il fenomeno che continua a spaventare la popolazione

Il boato, forte come un tuono, poi la scossa. È accaduto a fine aprile e ad inizio giugno. Siamo a Pozzuoli, nell’area dei Campi Flegrei.

Nel territorio campano da mesi è in corso una crisi bradisismica che sta scatenando frequenti terremoti. Il caso dei boati è allo studio del vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo, primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che ne ha parlato in esclusiva per iNews24.

Il caso dei boati ai Campi Flegrei che precedono i terremoti è allo studio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv)L’ultimo è stato udito alle prime ore del mattino del 7 giugno, quando sono state registrate dall’Ingv ben cinque scosse in sequenza
Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo Ingv – www.inews24.it

Si tratta di un fenomeno che stiamo studiando – ha detto Mastrolorenzo – E mi sto dedicando proprio a questo processo in questo periodo. I terremoti, essendo superficiali, spesso si sentono forti come dei boati, come dei tuoni, addirittura prima della scossa in alcuni casi”. Si tratterebbe, insomma, della trasmissione di onde ad alta frequenza spinte dalla terra fino in superficie.

Essendo i terremoti dei Campi Flegrei poco profondi, – ha continuato lo studioso – le onde di alta frequenza, ovvero quelle udibili, che riusciamo a sentire, riescono a raggiungere la superficie. Nelle scosse più profonde ciò non avviene perché le onde vengono filtrate. In questi ultimi casi, parlando di suoni ad alta frequenza, arrivano in superficie solo le frequenze sismiche che sono di pochi hertz, nell’ordine di qualche decina”.

Il boato è stato udito anche alle prime ore del mattino del 7 giugno, quando sono state registrate dall’Ingv ben cinque scosse in sequenza. “Si è sentito un boato, poi le scosse una dopo l’altra”, ha raccontato un abitante di Pozzuoli.

Si tratta di un rumore – ha spiegato Mastrolorenzo – udibile nella nostra banda di percezione come un tuono di qualche centinaio di hertz. L’ipotesi per questi boati, che spaventano moltissimo, è che sono dovuti all’estrema vicinanza dell’ipocentro alla superficie. Ci giungono così gran parte delle frequenze prodotte dalla rottura delle rocce nelle faglie”.

Ipocentro e frequenze: le ipotesi per i boati ai Campi Flegrei

Ricordiamo che il mese di maggio 2024 è stato quello in cui è stato registrato il più elevato numero di scosse: 1.525 terremoti, 495 dei quali avvenuti nel corso di 11 sciami sismici. Il terremoto di magnitudo 4.4 avvenuto alle 20.10 del 20 maggio risulta l’evento di maggiore energia registrato negli ultimi 40 anni. I terremoti hanno scatenato anche un’emergenza abitativa, oltre ad innumerevoli polemiche riguardanti le vie di fuga e la messa in sicurezza degli edifici.

Il boato è stato udito anche alle prime ore del mattino del 7 giugno, quando sono state registrate dall’Ingv ben cinque scosse in sequenza
Il cratere del Monte Nuovo a Pozzuoli – www.inews24.it

Proprio ieri il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci ha ricevuto a Roma una delegazione del Comitato per l’emergenza. La delegazione, guidata da Laura Iovinelli, ha illustrato al ministro, tra l’altro, le ragioni del proprio malcontento per i ritardi che si starebbero evidenziando nel soccorso alle famiglie costrette a lasciare le proprie abitazioni, rese inagibili dalla scossa della sera del 20 maggio scorso.

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