Se i soccorsi fossero partiti in tempo oggi i ragazzi travolti dalle acque del Natisone sarebbero vivi: l’accusa dell’avvocato di Cristian.
Un’accusa pesantissima lanciata dall’avvocato Gaetano Laghi, legale di Cristian Molnar, il 25enne disperso da venerdì scorso. L’intervento dei soccorritori ha prodotto fino a questo momento il rinvenimento dei corpi di Patrizia Cormos e Bianca Doros. Proprio le telefonate di Patrizia al 112 sono finite al centro delle polemiche. Tanto che la Procura della Repubblica di Udine ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo, ancora senza indagati.
Secondo Laghi ci sarebbe stata una sottovalutazione iniziale della situazione. L’avvocato ha effettuato nelle scorse ore un sopralluogo a Premariacco. Proprio quei primi momenti di sottovalutazione del pericolo potrebbero aver determinato il mancato salvataggio.
“Mi aspetterei – ha detto il legale – da chi è preposto a ricevere telefonate e richieste d’aiuto una tale preparazione che, avendo notizie di una persona che si trova in quel posto preciso, sappia come intervenire”. Laghi si riferisce al numero unico emergenze 112 che non avrebbe gestito al meglio le tre telefonate di Sos di Patrizia, per una quarta non c’è stata comunicazione, che chiedeva soccorsi per il livello delle acque del Natisone che saliva.
Per l’avvocato, doveva decollare alle 13.29 l’elicottero sanitario da Campoformido (a otto minuti di volo dal ponte Romano) invece che Drago, il velivolo dei vigili del fuoco di Venezia, allertato immediatamente ma decollato qualche minuto dopo le 14, forse proprio mentre i tre ragazzi venivano travolti dalla corrente. Il fratello di Cristian, Petru Radu, ha chiesto che le ricerche non vengano sospese, convinto che il giovane sia vivo. Speranza però ridotta ad un lumicino, a distanza di nove giorni.
I soccorritori hanno sezionato il torrente in modo da procedere verso valle. I sommozzatori dei vigili del fuoco in acqua, i fluviali in superficie, i volontari della Protezione civile sulle sponde hanno mappato tutte le aree. Si sono mossi ogni giorno dagli ottanta ai cento soccorritori, con elicotteri, droni, imbarcazioni e unità cinofile.
Nelle scorse ore è apparsa sul web una proposta di mobilitazione popolare per partecipare alle ricerche di Cristian. Il sindaco di Premariacco Michele De Sabata ha chiesto però che l’iniziativa venga subito fermata. “Ci sono in campo i professionisti e il rischio è che degli improvvisati si mettano solamente a loro volta in pericolo – ha detto il primo cittadino – la sola presenza di altre persone sarebbe peraltro da intralcio perché i sorvoli a bassa quota dell’elicottero possono essere pericolosi, per questo spesso alcuni tratti vengono interdetti alla circolazione”.
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