3 milioni di neomaggiorenni per la prima volta al voto; i candidati over 64 sono il doppio dei giovani: il dossier del Viminale per le Europee.
Stando ai dati forniti dal ministero dell’Interno in un dossier pubblicato in queste ore, Morterone, in provincia di Lecco, è il Comune con il minor numero di elettori, ovvero 29. Il Viminale ha confermato che saranno 51.198.828 gli elettori italiani chiamati alle urne nel weekend per le elezioni del Parlamento europeo.
“Il dossier è rivolto, oltre che agli addetti ai lavori, – ha spiegato Claudio Palomba, capo dipartimento per gli Affari interni e Territoriali – a tutti i cittadini che desiderano approfondire il procedimento elettorale per le elezioni europee. All’interno vi sono notizie sulle precedenti elezioni, sull’evoluzione del sistema elettorale, sulle varie fasi procedurali, nonché sulle operazioni di voto e di scrutinio”.
Il documento è stato redatto proprio dal Dipartimento per gli Affari interni e Territoriali del ministero dell’Interno. Nell’ottica del miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini e di una amministrazione sempre più partecipata, è stato anche sviluppato un questionario di “customer satisfaction” in forma anonima disponibile sul sito web del dicastero.
“Per questa tornata delle elezioni europee – ha continuato Palomba – è stata prevista, per la prima volta, una sperimentazione del voto a distanza per gli studenti fuori sede. In particolare, tale innovazione consentirà agli elettori che per motivi di studio siano domiciliati in un Comune fuori dalla propria regione di residenza di poter votare nel Comune dove dimorano”.
Sempre che il Comune nella circoscrizione elettorale di appartenenza, oppure nel Comune capoluogo di Regione, in apposite sezioni speciali, se residenti in un Comune facente parte di una circoscrizione diversa da quella della propria residenza. Tale possibilità è stata colta da 23.764 giovani, in maggioranza residenti al Meridione (14.657). In particolare sono i pugliesi i più numerosi (4.107), seguiti dai siciliani (3.917).
Nel dossier si legge poi che gli elettori che votano in Italia sono 46.111.698, cui vanno aggiunti i 4.980.997 iscritti all’Anagrafe italiani residenti all’estero (Aire). Ci sono poi 82.342 cosiddetti “optanti”, elettori di un altro Stato Ue residenti in Italia che votano sul territorio nazionale per i membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia. Quasi la metà è costituita da romeni (40.570); seguono i tedeschi (11.374) e i francesi (6.957). Sono cinque le circoscrizioni elettorali.
Il maggior numero di elettori si trova nella prima, Italia nord-occidentale, che comprende Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia: sono 13.131.325. La seconda circoscrizione, Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna), ne ha 9.809.086. La terza, Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio) 9.805.844; la quarta, Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) 12.431.296; la quinta, Isole, 6.021.277. In questa tipologia di elettori le donne (55.892) sono il doppio degli uomini (26.450). Sono complessivamente 61.559 le sezioni elettorali in territorio nazionale.
Europee, il dossier: gli elettori che votano in Italia sono 46 milioni
Tra i 3.071.352 di freschi maggiorenni al primo voto gli uomini (1.579.445 , il 51,4% del totale) prevalgono sulle donne (1.491.907, pari al 48,6%). I seggi europei da assegnare all’Italia sono 76; le liste ammesse sono 15; i candidati 867 (434 uomini e 433 donne). I contrassegni di lista depositati sono 42, quelli ammessi 34. Tra i candidati la fascia d’età più rappresentata è quella da 46 a 55 anni (258); segue quella tra 56 a 64 anni (178). In netta minoranza i giovani tra 18 e 35 anni (76), raddoppiati dagli anziani (oltre 64 anni) che sono 131.
L’affluenza ha registrato il picco nelle prime elezioni europee del 1979, quando ha votato ben l’85,65% degli aventi diritto. Nelle tornate seguenti c’è stato un continuo calo (tranne che tra il 1999 ed il 2004, quando si passò dal 69,73% al 71,72%). Fino a toccare il minimo alle ultime consultazioni, quelle del 2019, quando votò il 54,5% degli italiani.