Gli affitti in Italia mai così alti dal 2012: a Milano il picco con una media di 23,5 euro per metro quadro. Canoni aumentati del 2,9%.
A maggio i prezzi sono aumentati del 2,9%, raggiungendo una media di 13,9 euro/mq. A rivelarlo un report sugli affitti pubblicato su un noto portale immobiliare. Crescita dei canoni di locazione nella maggior parte dei capoluoghi italiani rilevati a maggio: 52 centri hanno registrato un aumento, mentre 32 hanno segnato dei ribassi. Tra le città con i maggiori incrementi troviamo Campobasso (8,1%), Catanzaro (6,5%), Rimini (5,3%) e Caserta (5%).
Anche i principali mercati cittadini italiani hanno mostrato un aumento dei canoni come a Torino (3%), Napoli (1,9%), Milano (0,6%), Palermo (0,3%) e Firenze (0,2%). Solo Roma ha registrato un calo marginale, dello 0,1%. Mentre i ribassi più significativi del mese sono stati rilevati a Barletta (-9,9%), Trani (-7,7%), Chieti (-5,8%) e Asti (-4,9%). Da ricordare che nei mesi scorsi a protestare per il caro affitti sono stati soprattutto gli studenti, con manifestazioni in molte città universitarie italiane.
Milano si conferma la città con i canoni di locazione più elevati in Italia, con una media di 23,5 euro/mq, seguita da Firenze (20 euro/mq), Bologna (17,3 euro/mq) e Roma (16,5 euro/mq). Anche Como, Napoli e Bolzano registrano valori superiori alla media nazionale di 13,9 euro/mq mensili, rispettivamente con 16 euro/mq, 15 euro/mq e 14,7 euro/mq. Al contrario, le città più convenienti per gli affittuari italiani sono Caltanissetta (4,6 euro/mq), Reggio Calabria (5,5 euro/mq) e Cosenza (5,6 euro/mq).
A maggio, 80 province italiane hanno registrato un aumento dei canoni di locazione, con Teramo (20,6%), Latina (18,1%) e Lecco (14,1%) in testa a questa crescita. Altri aumenti a due cifre hanno interessato Campobasso (11,6%), Catanzaro (11,4%), Massa Carrara (10,7%) e Arezzo (10%). Le principali province italiane mostrano tutte un trend di crescita: Roma (2,9%), Torino (2,6%), Napoli (1,9%) e Milano (0,9%).
Le province di Chieti e Modena non hanno registrato variazioni rispetto ad aprile, mentre 21 province hanno segnalato dei cali, con i ribassi più significativi a Verbano-Cusio-Ossola (-13,8%), Rimini (-6,2%) e Bolzano (-6%). Sul fronte dei prezzi, Belluno (32,1 euro/mq) risulta essere la provincia italiana più cara per gli affittuari, seguita da Lucca (31,1 euro/mq) e Grosseto (24 euro/mq). Le richieste medie dei proprietari superano la media nazionale di 13,9 euro in 14 province. I cui prezzi sono compresi tra i 22,9 euro/mq di Ravenna ed i 14,4 euro/mq di Bolzano.
Caro affitti in Italia: nei mesi scorsi studenti in protesta
Nelle altre 87 province monitorate, i valori di affitto restano inferiori alla media nazionale, compresi tra i 13,7 euro mensili di Como e 4,8 euro di Enna, la provincia con i canoni di locazione più economici in Italia. Aumenti sono segnalati in tutte le regioni italiane, ad esclusione di Trentino-Alto Adige (-2,2%) e Friuli-Venezia Giulia (-2,1%). Andamenti positivi per tutte le altre regioni con i maggiori incrementi che si evidenziano in Molise (11%), Calabria (7,5%), Liguria (6,1%) e Abruzzo (5,6%). I restanti rialzi vanno dal 5,1% della Basilicata, via via a scendere sino allo 0,6% registrato in Emilia-Romagna. In aumento anche Lazio (4,4%) e Lombardia (1,6%).
La Valle d’Aosta si conferma la regione con i prezzi di locazione più elevati, con una media di 21,4 euro/mq. Seguono la Lombardia con 19,9 euro/mq e la Toscana con 18,2 euro/mq. Anche il Lazio (14,3 euro/mq) e l’Emilia-Romagna (14,2 euro/mq) registrano prezzi di richiesta superiori alla media nazionale di 13,9 euro/mq. Le regioni con canoni di locazione inferiori alla media nazionale variano dai 13,3 euro/mq del Trentino-Alto Adige e della Liguria ai 7,1 euro/mq del Molise, che si conferma la regione più economica per gli affittuari italiani.