Pensione minima, rivalutato l’importo sulla base dell’aumento dei prezzi al consumo. Calcola la cifra esatta.
In Italia esiste una soglia minima dell’assegno pensionistico, ma alcune persone percepiscono una somma ancora minore di questo importo. Vediamo perché.
Se percepite una pensione al di sotto della soglia minima è perché lo Stato assicura quella somma solo a chi si trova in una situazione di difficoltà economica. Negli altri casi, ad esempio se avete altri redditi, l’assegno può essere inferiore. Inoltre, sul calcolo finale incide il periodo lavorato prima della pensione: secondo la legge, se avete percepito i contributi dopo il 1996, non è possibile avere accesso a un’integrazione tale da raggiungere l’importo minimo.
Tutti gli anni, il trattamento minimo della pensione è adeguato all’andamento dell’inflazione. Per questa ragione, secondo la rivalutazione dell’inizio di quest’anno, con una rivalutazione del 5,4%, la somma minima è 598,61 euro. A questo importo poi, dovrebbe essere aggiunga la rivalutazione annunciata dal governo Meloni. Alla somma della pensione minima, eventualmente va aggiunta l’integrazione prevista per chi non raggiunge la soglia.
Se ad esempio, qualcuno percepisce 350 euro, a questa somma si aggiungono 248,61 euro in modo da raggiungere la pensione minima prevista. Questo avviene solo avete contributi versati prima del 21 dicembre 1995 e se non avete altri redditi.
Facciamo qualche esempio. Se la pensione minima è minore di 596,61 euro (quindi 7.781,93 all’anno), l’integrazione vi spetta interamente. Se è superiore ma comunque sotto la soglia dei 15.563,86 euro, è parziale e viene calcolata sottraendo questa somma al reddito complessivo diviso 13.
Quindi: se un pensionato lavoratore percepisce una pensione di 250 euro al mese e ha un altro reddito (ad esempio lavora part-time) e ne guadagna 600, il suo reddito complessivo è 11.050 euro. Il calcolo da fare è: (15.563,86-11.050)/13= 347,22 euro.
C’è poi la rivalutazione straordinaria, che quest’anno è pari al 2,7% e prevede che ogni importo inferiore al minimo di 598,61 possa salire a un massimo di 16,16 euro in più (614,77 euro). Un assegno di 350 euro, integrato o no, può essere integrata con un massimo di 9,45 euro (360 circa) e così via.
Sulla base dell’inflazione del 2025, la rivalutazione potrebbe arrivare all’1,6%. Questo implica che la soglia minima potrebbe arrivare a 608,18 euro. Va ricordato che il sistema attuale prevede che per andare in pensione si raggiunge l’età stabilita per legge (67 anni) e almeno 20 anni di contributi. Inoltre è possibile uscire dal mondo del lavoro in anticipo grazie alle modalità di pensionamento anticipato, come la legge Fornero, Ape volontario o sociale, Quota 103, Isopensione, Opzione donna e per mansioni usuranti o lavoratrici precoci.
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