Per Giorgia Meloni le elezioni europee rappresentano un “referendum tra due visioni di Ue”; per Elly Schlein l’Europa deve tratteggiare “investimenti comuni”.
Le manifestazioni a Roma, di Fratelli d’Italia, e a Milano, del Partito Democratico, hanno consegnato agli elettori le parole in antitesi della premier e della segretaria del Pd. Le due leader non hanno risparmiato bordate da una parte e dall’altra.
Meloni ha parlato in piazza del Popolo a Roma davanti a una platea di circa 20mila persone. “La storia ci chiama a scrivere un nuovo capitolo il cui titolo è l’Italia cambia l’Europa. – ha detto la premier – Se gli italiani ci confermeranno la loro fiducia potremo tentare un’impresa impensabile. Dopo aver fatto cambiare rotta all’Europa faremo cambiare rotta al’Ue per creare quella Europa dei popoli che abbiamo sempre sognato”.
Tutto ruota attorno all’ascesa delle destre e dei populisti europei che potrebbero sovvertire equilibri politici che parevano radicati a Bruxelles. Il voto, che chiamerà i cittadini europei alle urne dal 6 al 9 giugno, si baserà in parte sulla redistribuzione (e sugli investimenti cui ha fatto riferimento Schlein), ma anche sul dossier migranti, sul Green Deal e sul concetto stesso di Stato di diritto nell’Unione Europea. A guidare le destre ci sono Meloni e Marine Le Pen. Un’ascesa che messo a repentaglio addirittura la candidatura di Ursula von der Leyen, nonostante la sua apertura alla premier italiana.
“Siamo a un punto di svolta – ha continuato la premier dal palco – ed è come se fosse una sorta di referendum tra due visioni opposte d’Europa. Da una parte l’Europa, ideologica, centralista e nichilista e sempre meno Democratica. Dall’altra la nostra Europa concreta, coraggiosa, fiera e che non dimentica le sue radici. La sinistra mostra un rancore fuori misura. Il nuovo sport nazionale è dipingere l’Italia coma una nazione in cui le libertà vengono negate, i diritti compressi e lo stato di diritto è praticamente sospeso e quindi una nazione non meritevole di vedere il proprio governo tra i grandi di Europa”.
Dopo qualche ora è stato il turno della segretaria del Pd ad Arco della Pace, a Milano. “Questa è la piazza che vuole un’Europa basata sulla giustizia sociale, sul lavoro dignitoso, sull’innovazione delle imprese che possa guidare la trasformazione digitale ed ecologica. – ha spiegato Schlein – È la piazza del Pd che è stata sempre per qualcosa, prima di essere contro qualcosa o qualcuno. È una piazza che vuole un’Europa degli investimenti comuni, quello che la destra nazionalista alleata di Giorgia Meloni e Matteo Salvini vuole bloccare”.
Schlein ha quindi puntato sulla sicurezza e sui Comuni. “Questo governo non si capisce cosa abbia contro i Comuni, perché da quando si è insediato non ha fatto altro che tagliare e scaricare le responsabilità addosso ai Comuni. – ha continuato la segretaria – L’altro giorno mi ha attaccata dopo aver detto che la sinistra cancella l’identità. Io ho risposto che lei non si rende conto che in un anno e mezzo che governa sta cancellando la libertà delle persone. Perché se hai un salario da fame, mentre lei blocca il salario minimo, e non riesci a pagarti l’affitto, mentre lei cancella 330 milioni di fondo affitto, se non riesci a curarti perché tagliano la sanità pubblica non hai piena libertà in questo Paese. Faccio fatica a capire che lingua sta parlando Giorgia Meloni, che film sta vedendo. Vede un altro Paese”.
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