L’UE si spende attivamente per promuovere politiche ambientali sostenibili, ma deve scontrarsi con la dura realtà dei fatti.
La crescente consapevolezza ambientale e la necessità impellente di adottare misure contro il cambiamento climatico stanno mettendo sotto esame molte delle nostre abitudini quotidiane. Ogni gesto, ogni prodotto utilizzato, può avere un impatto significativo. In questo contesto, rivedere e modificare certe pratiche diventa essenziale per garantire un futuro sostenibile. L’Unione Europea, riconoscendo l’urgenza di tali questioni, è da tempo in prima linea con politiche innovative e rigorose volte a combattere l’inquinamento e promuovere uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente.
Con una serie di direttive e regolamenti, l’UE sta delineando un percorso che gli Stati membri saranno presto chiamati a seguire. Gli obiettivi principali sono una drastica riduzione dei rifiuti e la minimizzazione dell’impronta ecologica delle attività umane. In questa transizione, molti dei prodotti e dei servizi che usiamo quotidianamente potrebbero cambiare o addirittura scomparire.
Una delle strategie ambientali UE più discusse è l’eliminazione completa degli imballaggi monouso entro il 2027. Questa decisione segue l’entrata in vigore della direttiva Single Use Plastic (SUP) del 2019, che ha già vietato la vendita di piatti, bicchieri, cannucce e posate di plastica, oltre ad altri prodotti come bastoncini cotonati e mescolatori per cocktail. La direttiva, applicata in Italia dal 30 novembre 2021, è solo il primo passo verso un obiettivo più ampio e ambizioso.
Il Parlamento europeo, attraverso la sua Commissione Ambiente, sta lavorando alla formulazione di un nuovo regolamento che estenda il divieto a tutti gli imballaggi monouso. L’insieme di norme, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 21 novembre 2027, copre una vasta gamma di prodotti, da quelli più ovvi come buste e contenitori per cibo, a quelli meno evidenti come i flaconcini di shampoo usati negli hotel.
La proposta legislativa, attualmente in discussione, dovrà superare il vaglio delle sessioni plenarie del Parlamento per diventare effettiva. L’articolo 22 del progetto di regolamento, che tratta specificamente del divieto degli imballaggi monouso, ha generato ampio dibattito e diverse controversie. Molti parlamentari hanno presentato emendamenti, riflettendo le preoccupazioni di vari settori industriali.
Nonostante le sfide, l’intenzione è quella di procedere verso una riduzione drastica dell’uso della plastica e di incentivare il riutilizzo. Il regolamento include anche dei chiari obiettivi di riciclo, come stabilito dall’articolo 26. A partire dal 1° gennaio 2030, infatti, il 20% delle bevande vendute in contenitori confezionati dovrà essere fornito in imballaggi riutilizzabili.
Questo obiettivo mira a ridurre ulteriormente i rifiuti e a promuovere pratiche di consumo più sostenibili. Allo stesso tempo, obiettivi di riciclo “più facili” entreranno in vigore già dal 31 dicembre 2027, inclusi l’uso obbligatorio di bicchieri riutilizzabili per le bevande sfuse consumate sul posto e la possibilità per i consumatori di riempire contenitori personali, come borracce, con bevande sfuse.
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