Ridurre l’inquinamento atmosferico passa anche dai piccoli gesti: la decisione sul divieto di fumo arriva proprio dall’Italia. Ecco cosa prevede.
Sono già diverse le città italiane che hanno vietato di fumare in alcune zone specifiche tipo parchi e fermate dell’autobus, oppure durante le manifestazioni pubbliche.
La novità si estende, però, e prevede uno stop importante e da non sottovalutare. Oltre al rispetto per l’ambiente si tenta una carta ben precisa: l’obiettivo è chiarissimo.
Dal primo gennaio 2025, infatti, la città di Milano ha deciso di estendere il divieto di fumo in tutti gli spazi pubblici. Coloro i quali non si atterranno a tale decisione rischieranno sanzioni fino a 240 euro. Si tratta di una decisione già approvata nel 2020 dall’amministrazione comunale meneghina con il chiaro intento di rendere la città “smoke free”.
Chi fuma potrà farlo solo in zone isolate e tali da garantire una distanza di almeno dieci metri dagli altri. Il divieto è stato esteso a marciapiedi, piazze e strade con l’intento di proteggere la salute dei cittadini (a prescindere da fumo attivo o passivo, ndr).
Ma quali sono gli obiettivi principali? Sicuramente tutelare la salute, poi ridurre le particelle inquinanti, in particolare PM 10. Milano è, infatti, una delle città più inquinate in Italia e proprio per questo la decisione sembra partire da un luogo non casuale, anzi.
Chi non rispetterà la normativa subirà una multa da 40 a 240 euro. Lo scopo iniziale, da parte del Comune di Milano, sarà quello di dissuadere i cittadini dall’abitudine di fumare praticamente ovunque, in seguito potrebbero però partire le sanzioni. Iniziare con il piede giusto è fondamentale in questi casi, ma il tempo stringe e occorre fare presto. I dati parlano chiaro e il tasso di inquinamento è ancora alto in città.
Si tratta in ogni caso di restrizioni ancor più stringenti che daranno spazio ad un divieto totale a partire dal 2025. Le nuove regole riguarderanno soltanto i prodotti da tabacco, le sigarette elettroniche saranno ancora ammesse all’aperto. Milano apre la strada a questa novità importante e funge da volano e da apripista per le altre città che vorranno seguirne l’esempio. Da un lato incentivare la salute delle cittadine e dei cittadini, dall’altro creare un ambiente urbano sano.
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