Arriva il bonus mamme disoccupate: ad elargire l’assegno è il Comune. Ecco come fare richiesta per questa agevolazione.
L’ennesima manovra del Governo targato Meloni a sostegno della donna e della maternità. Si tratta di un’agevolazione fiscale alla quale le madri potranno far ricorso se si trovano in stato di disoccupazione. E in questo 2024 l’aiuto economico è anche più sostanzioso che negli anni passati.
La prestazione viene erogata dall’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) ma la domanda deve essere presentata al Comune di residenza. Tutte le novità sulla somma da elargire e sui requisiti che le madri riceventi devono possedere sono contenute nel DPCM registrato in Gazzetta Ufficiale n.31 del 7 febbraio 2024.
Si tratta di un introito economico che deve essere richiesto entro 6 mesi dall’arrivo in famiglia di un nuovo figlio, sia esso adottato, in affido o naturale. Cerchiamo di approfondire l’argomento per capire quale sia il giusto iter da seguire per ottenere questo diritto e, soprattutto, chi può richiederlo.
Introdotto nel nostro ordinamento con l’art. 74 della Legge 26 marzo 2001 n.15, stiamo parlando dell’assegno di maternità comunale che le donne diventate mamme da meno di 6 mesi possono richiedere. Ovvero un sussidio massimo di 2.020,85 euro che può essere elargito in 5 comode mensilità di 404,17 euro.
Diversamente dal vecchio assegno statale di maternità che è stato abolito, il bonus mamme è la prestazione assistenziale per le neo madri concessa dai Comuni ed elargita dall’INPS. L’Amministrazione Comunale ha la responsabilità di verificare la veridicità della richiesta avanzata dalla donna.
Il Comune ha un termine massimo di tempo di 30 giorni per l’assegnazione di questo diritto al richiedente. I destinatari dell’agevolazione fiscale possono essere tutte le neo mamme, non solo quindi quelle italiane ma anche le straniere e comunitarie purché abbiano il titolo di soggiorno. Le richiedenti devono rispettare quattro requisiti: in primis, non avere alcuna copertura o averla di un determinato importo fisso annuale.
Presentare un ISEE entro un limite fissato dalla legge: quest’anno, per la normativa vigente, occorre che sia pari a 20.221,13 per avere l’agevolazione fiscale in misura intera. E, per di più, bisogna non essere beneficiari di altri assegni di maternità INPS e avere un reddito annuale inferiore alla soglia stabilita dalla legge per usufruire di tale bonus.
È da notare che questa tantum mamme “disoccupate” non è cumulabile con altri trattamenti previdenziali. Concludiamo precisando che le informazioni contenute in questo articolo non possono sostituirsi al parere di un professionista. Esse, però, possono essere una valida indicazione.
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