In Italia c’è un problema con le pensioni, ma attenzione alla proposta che potrebbe cambiare tutti gli scenari.
Sempre più persone hanno deciso di optare per metodi alternativi pur di godere della pensione una volta terminata la loro avventura nel mondo del lavoro. Purtroppo l’INPS, i cui conti sono in rosso e le previsioni per il futuro non fanno ben sperare, non può garantire a tutti le stesse opportunità e ad oggi la soglia dell’età per il pensionamento si è drasticamente alzata: in Italia, infatti, accedere alla prestazione prima dei 70 anni sembra davvero impossibile.
Questo sta avendo un vero e proprio effetto domino all’interno della società che, oltre a dover fare i conti con lavoratori sempre più stanchi, non riesce a permettere ai giovani di inserirsi all’interno del mondo lavorativo prima di una certa età. Ma esiste una soluzione per porre fine a questo cortocircuito? Secondo gli esperti un modo ci sarebbe e consisterebbe nel versare mensilmente il TFS, il TFR e una parte dei contributi. Andiamo a vedere nel dettaglio la proposta.
La situazione è tutt’altro che rosea all’interno dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e in futuro, di questo passo, si rischierà il collasso. Solo nell’anno corrente, rispetto al 2023, la spesa è aumentata di quasi il 6%, ma non si tratta di una nota positiva: il compito dell’INPS è infatti quello di abbassare le uscite in modo da permettere a tutti di andare in pensione prima rispetto all’attuale soglia. Di ciò ha voluto parlare il sindacalista e presidente dell’Anief Marcello Pacifico.
Il numero uno dell’Anief – onlus che si occupa principalmente degli insegnanti e dei formatori, che ha però da sempre un occhio di riguardo nei confronti del lavoro in generale – ha spiegato come basterebbero poche modifiche alle regole in vigore per migliorare sensibilmente gli scenari futuri.
Ad esempio, per Pacifico gli insegnanti dovrebbero essere trattati come le forze armate permettendo loro di riscattare gratuitamente gli anni relativi alla formazione universitaria. Inoltre, ha poi aggiunto il presidente, un’altra valida soluzione sarebbe quella di spalmare TFS, TFR, e contributi mensilmente.
I dipendenti pubblici in Italia si stima siano circa 3 milioni e mezzo, in questo modo per il sindacalista le casse dell’INPS potrebbero godere di un po’ di ossigeno. E nei prossimi anni il noto Istituto potrebbe persino permettere a tutti di andare in pensione anticipatamente.
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