Come si calcola l’assegno NASPI e in che modo funziona? Ecco i requisiti necessari per avere dei soldi in più nella busta paga.
La Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego, meglio conosciuta con il termine NaSpI, è un’indennità mensile erogata dall’INPS. Istituita per la prima volta nel 2015, essa spetta a tutti i lavoratori che in passato sono stati impegnati in un rapporto di lavoro subordinato o che lo hanno perso involontariamente. Difatti, l’indennità viene riconosciuta al cittadino in caso di licenziamento da parte del proprio datore di lavoro, oppure di dimissioni per giusta causa.
Per sua natura, nel momento dell’erogazione la NaSpI va a produrre un reddito mensile, considerato alla stessa stregua di quello generato da un impiego. L’indennità viene corrisposta dall’INPS per un periodo di tempo pari alla metà delle settimane di contribuzione versate negli ultimi quattro anni. La durata massima dell’erogazione è pari a 24 mesi e il sussidio viene riconosciuto solo in presenza di una richiesta ufficiale da parte del lavoratore.
L’indennità di disoccupazione può essere percepita dal cittadino in contemporanea allo svolgimento di prestazioni lavorative, con l’unico limite di un tetto di reddito mensile percepibile. Attualmente per l’anno 2024, quello annuo da lavoro dipendente/parasubordinato è pari a 8.500 euro. Per i lavoratori autonomi, invece, il tetto massimo è stato fissato a 5.500 euro per il biennio 2023-2024.
Nel calcolo dell’assegno di indennità NaSpl è importante conoscere il lordo, poiché è il valore a cui bisognerà sottrarre l’IRPEF. Per determinare l’importo dell’indennità di disoccupazione, è necessario sommare le retribuzioni imponibili ai fini previdenziali ricevute negli ultimi quattro anni. Dopo aver ottenuto la prima cifra dal calcolo, si dovrà dividere il dato per il numero di settimane di contribuzione, per poi moltiplicare il risultato per il coefficiente 4,33.
Il massimale 2024 è stato fissato sui 1.550, 42 mensili, mentre il minimale equivale a 1.425,21 euro. Se il risultato ottenuto nel calcolo è inferiore al minimale stabilito, allora l’importo NaSpl sarà pari al 75% della retribuzione. Nel caso in cui il dato superi il limite, dovrà essere aggiunto un importo pari al 25% della differenza tra retribuzione mensile e importo minimo.
Il contributo mensile viene prima calcolato al lordo delle ritenute IRPEF, per poi venire decurtato dalle imposte dovute e incrementato dalle detrazioni spettanti al lavoratore. Le aliquote IRPEF vengono applicate al dato equivalente al reddito complessivo, di cui fanno parte varie componenti. Se l’unico reddito in possesso è l’indennità NaSpl, viene applicata un’imposta del 23% con l’aliquota del primo scaglione IRPEF.
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