Il bonus mutuo è realtà anche nel 2024 per le famiglie italiane. Ecco quali procedure si devono seguire per averlo.
Il bonus mutuo è una forma di aiuto che lo Stato elargisce alle famiglie che ne hanno necessità. Ecco in che cosa consiste di preciso e chi ne ha diritto.
Le famiglie italiane nell’ultimo periodo devono tirare la cinghia e spesso si trovano in difficoltà quando bisogna sostenere spese ingenti, come può essere quella del mutuo. Il governo, in questi anni, ha cercato di andare incontro in tutti i modi ai cittadini per far ripartire l’economia dopo il Covid e dare un supporto alla popolazione. Per tale motivo ci sono tanti incentivi, come ad esempio il bonus asilo nido che aiuta le persone con figli.
C’è poi l’assegno di inclusione, dedicato a nuclei fragili con almeno un minore. E anche un contributo per pagare le bollette telefoniche che prevede uno sconto del 50%; il bonus sociale ed elettrico, invece, è un incentivo straordinario per la bolletta della luce, mentre il bonus idrico prevede 150 litri d’acqua gratuita al giorno. Ma come funziona il bonus mutuo e in che modo possono trarne vantaggio le famiglie? Ecco tutti i dettagli.
Questa misura è indirizzata alle famiglie che devono rispondere ad alcuni requisiti necessari. Il bonus, nello specifico, può essere richiesto da chi ha un mutuo ipotecario che è stato sottoscritto da non più di 12 mesi prima dell’acquisto dell’immobile messo a garanzia. Inoltre, una condizione imprescindibile è che l’acquirente destini l’abitazione ad uso personale o per i suoi famigliari.
Non sono possibili altri tipi di utilizzo. Più nel dettaglio, questo tipo di bonus è un’agevolazione IRPEF che bisogna richiedere al momento della dichiarazione dei redditi. Il nostro governo restituisce una parte degli interessi per una cifra massima di 4 mila euro. Lo Stato rende 760 euro, ovvero il 19% del totale. È da sottolineare che la detrazione avviene nell’anno in cui sono state sostenute le spese.
Gli interessi che vengono pagati vanno al proprietario dell’immobile, al titolare del contratto di mutuo e a coloro che risiedono nell’abitazione. Gli interessi passivi, invece, sono a carico del mutuatario. A parte casi eccezionali, cioè quando il contribuente deve trasferire la propria residenza per motivi lavorativi o quando c’è un ricovero di lunga degenza, ma l’oggetto del mutuo non deve essere affittato. Si tratta di un’opportunità da non lasciarsi scappare.
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