Paola Caruso fa una confessione terribile che lascia tutti senza parole: ecco cosa ha detto l’ex Bonas di Avanti un altro.
Una delle donne che ha catturato l’attenzione di milioni di italiani nel suo ruolo di Bonas nel programma Avanti un altro di Paolo Bonolis è proprio lei, la bellissima Paola Caruso. Nel corso della sua carriera, è stata anche volto di numerose puntate dello storico Pomeriggio Cinque, condotto all’epoca da Barbara D’Urso. Ultimamente, ha fatto una confessione davvero preoccupante che ha lasciato tutti senza parole: ecco cosa ha detto.
Una vita non molto facile quella di Paola Caruso, visto la sua poca fortuna in amore e alcuni problemi di salute che l’hanno da sempre preoccupata. Qualche tempo fa, a Domenica In, intervistata da Mara Venier ha voluto confessare al pubblico di essere stata adottata.
Nello studio del programma, ha spiegato: “L’ho scoperto che avevo 13 anni, ero già grande ed ero nel periodo delicato dell’adolescenza. Me lo disse una mia amica. I nostri genitori erano amici e anche lei era stata adottata. – ha ricordato – Un giorno litigammo perché ci piaceva lo stesso ragazzo. Le dissi una cosa brutta, tipo che non poteva prendersi il ragazzo che piaceva a me perché era stata adottata e lei mi disse che lo ero stata anch’io”.
Circa la vita amorosa, anche questa è stata piuttosto travagliata. In passato Paola è stata legata a Daniele Interrante e al pugile Paride Mazzotta. Nel 2022 , la donna è diventata mamma di Michelino, come ha annunciato in una puntata di Domenica Live, eppure il bimbo lo sta crescendo da sola e non tutto è come sembra.
Paola Caruso, il dramma del figlio: momenti di paura per l’attrice
Nonostante Paola Caruso sia una donna estremamente bella e intelligente, di problemi per lei ce ne sono stati e questi sono davvero preoccupanti. Purtroppo, suo figlio Michelino ha dovuto affrontare un’operazione per via della malattia che lo ha colpito qualche tempo fa.
In lacrime, ai microfoni di Verissimo, l’attrice ha confessato: “Avevo paura di affrontare questo intervento, ero terrorizzata. Poi, alla fine, anche i dottori mi hanno detto che dovevo farlo. Mi sono fatta forza e ho superato questa paura“.
E ancora: “È stato ingessato per 45 giorni. Mi dissero che, questo tipo di intervento, solo i bambini riescono a sopportarlo perché loro hanno una forza che noi adulti non abbiamo più. Mi dice che non ce la fa più, che non vuole più il tutore”.
Aggiungendo successivamente: “Dentro mi sento morire. Vivo con il senso di colpa. Lui prova a correre ma non ce la fa. Io evito anche di portarlo al parco perché almeno non vede i bambini che corrono veloce. – per poi concludere – Inizia adesso a capire che ha un problema, a metabolizzare. Lui dice che non è uguale agli altri“.